«Abbiamo un ritardo nella fornitura dei vaccini che è insopportabile, rispetto al quale faremo ogni cosa per perseguire chi è colpevole e se possibile per far sì che questo ritardo finisca». Comincia così l’intervento di Domenico Arcuri a Live Non è la D’Urso in merito ai ritardi nelle consegne dei vaccini Pfizer-BioNTech. Il commissario straordinario all’emergenza Covid ha annunciato che il governo è pronto a far valere le ragioni dell’Italia. «Queste aziende non producono bibite e merendine, con tutto il rispetto per chi lo fa. Si sono impegnate a dare una certa quantità di vaccini, che sono più importanti di bibite e merendine, ma non lo hanno fatto. È sacrosanto che cerchiamo di dimostrare il loro inadempimento e proviamo a metterli su una strada più normale».
Ma come è potuto accadere tutto questo? «Stanno trattando 27 Paesi europei come poveracci. L’Italia ha un problema in più: era il Paese d’Europa che aveva fatto più vaccini. Se li tolgono a chi è più lento non fanno lo stesso danno che fanno a noi che somministravamo 80mila vaccini in media al giorno. Questa settimana ne abbiamo somministrati 28mila», ha proseguito Arcuri. Poi ha parlato dei ritardi che non riguardano solo Pfizer. «La Sanofi qualche settimana fa ci ha comunicato che i vaccini che avrebbe consegnato all’Europa nell’ultimo semestre saranno consegnati forse nel primo semestre dell’anno prossimo».
ARCURI E I RITARDI: DAL CASO PFIZER AD ASTRAZENECA
Domenico Arcuri a Live Non è la D’Urso ha ricostruito la comunicazione con Pfizer. «Il venerdì prima mi ha mandato una lettera dicendo che il lunedì dopo avrebbe consegnato il 29% di fiale in meno all’Italia e ha deciso da sola in quali regioni mandare le dosi e in quali quantità. Al Friuli, ad esempio, hanno tolto il 54%». Il commissario straordinario all’emergenza Covid ha parlato anche di AstraZeneca, che attende ancora l’approvazione del vaccino dall’Ema. «Prima ha comunicato che avrebbe dato all’Italia 16 milioni di vaccini in questo trimestre, ha comunicato prima che ce ne avrebbe dati 8 e ieri 3,1 milioni». Per Arcuri è una situazione insopportabile a cui bisogna trovare una soluzione. «Oggi il presidente del Consiglio Ue ha detto che l’Europa intraprenderà strade legali per costringere queste aziende a darci i vaccini». Se la fornitura riprendesse normalmente, l’Italia potrebbe riuscire a vaccinare entro l’autunno fino a 45 milioni di italiani. «Ma io non credo a queste aziende, prima voglio vedere i vaccini». Comunque si comincerà subito con gli over 80 per poi proseguire col piano.
Ma Domenico Arcuri ha parlato anche della questione relativa alle siringhe di precisione: «Nel corso dell’ultima settimana noi abbiamo mandato alle Regioni le siringhe che servivano per questa minore fornitura di vaccini. Sono arrivati meno vaccini e sono state mandate meno siringhe. Questa settimana ne arriveranno di più, quindi manderemo le siringhe che servono». Ma il commissario straordinario all’emergenza Covid a Live Non è la D’Urso ha ammesso che potrebbero esserci stati casi di strutture con delle carenze. Invece sulle voci secondo cui potrebbero essere stato “favoriti” altri Paesi, a partire dagli Stati Uniti: «Io ho imparato da piccolo che fin quando non c’è un mercato, ci sono tanti che producono la stessa cosa e tanti che la consumano, ci possono essere delle asimmetrie. Le poche cose che si producono non per forza vanno dove devono andare. Io non so e non ho visto… All’Europa sono stati dati meno vaccini, con la salute e la vita non si gioca».