Con una lettera siglata sul Corriere della Sera, il commissario all’emergenza Domenico Arcuri risponde alle domande rivolte ieri da Antonio Scurati sullo stesso quotidiano in merito ai ritardi sul piano vaccini anti-Covid. «Sono passati solo quattro giorni dall’inizio della campagna, è davvero presto e sarebbe strumentale fare già consuntivi», sentenzia il presidente di Invitalia che dunque ritiene che l’Italia non sia affatto in ritardo. I dati aggiornati alle 2.30 della scorsa notte, sono 178.939 gli italiani vaccinati, ancora pochi rispetto alle 470mila dosi giunte il 30 dicembre (e in giornata ne arriveranno altre 470mila da Pfizer nei 300 centri vaccinali sparsi sul territorio).
«Per vaccinare il numero massimo di cittadini italiani nel tempo più breve possibile servono un numero adeguato di vaccini, un piano logistico e organizzativo efficiente e strutture capaci di somministrare le due dosi rapidamente e nel corretto intervallo», scrive ancora Arcuri che difende il piano da lui stesso avviato in accordo con Governo e Regioni.
LA LETTERA DI ARCURI SUI VACCINI
«Dopo il simbolico vaccine-day del 27 dicembre, il primo stock è arrivato cinque giorni fa. È stato attivato l’articolato piano logistico e organizzativo che abbiamo predisposto. In poche ore i vaccini, insieme a siringhe, aghi e diluenti, sono stati consegnati ai 293 punti di somministrazione preposti alla vaccinazione. Che spetta alle Regioni», spiega il commissario anti-Covid, che chiede pazienza anche per le asimmetrie tra le Regioni nei tempi di vaccinazione, «Sono certo che lo spirito di collaborazione che abbiamo messo in campo porterà rapidamente ad azzerare queste asimmetrie. E se così non sarà di certo non mi esimerò dal denunciarlo».
Il piano organizzativo, secondo Arcuri, è già messo a punto e viene spiegato in questa lettera: «Serviranno milioni di dosi (fino a 120 per tutti gli italiani) e, quando ci saranno, sarà avviata la campagna di vaccinazione di massa, che speriamo di concludere in autunno. I punti di somministrazione diventeranno 1500, uno ogni 40mila abitanti. Il sistema informativo entrerà a pieno regime e servirà a prenotarsi, governare la somministrazione, la sua accountability e la farmaco-vigilanza». Da ultimo, Arcuri replica anche alle domande-accuse giunte sui bandi iniziati troppo tardi «Abbiamo avviato una “call” pubblica e ricevuto 22mila candidature di medici e infermieri. Quattro giorni fa è entrata in vigore la norma che ci consente di attivarli. I primi saranno formati ed inviati sui territori entro la fine del mese. Per raggiungere la fatidica immunità di gregge servono i vaccini, un piano e la capacità di somministrarli in fretta. Non servono astrazioni o pregiudizi».