Romania, Bulgaria e Croazia pronte ad aderire all’Area Schengen

Romania, Bulgaria e Croazia sono pronta ad aderire all’area Schengen, con la spinta della Commissione Europea che ne chiede, tramite il ministro degli Affari Interni Ylva Johansson, la concessione senza indugio. Infatti, l’accesso non è automatico e dovrà essere voto dall’interezza dei paesi Schengen (il 22 stati membri dell’Unione Europea con anche Islanda, Liechtenstein, Svizzera e Norvegia) con voto unanime. “L’attesa è stata troppo lunga”, ha dichiarato Johansson, “sono pronti a l’Unione Europea è pronta ad accoglierle”.



Romania e Bulgaria, infatti, sono da circa 11 anni che attendono di poter entrare nell’Area Schengen, mentre la Croazia ha chiesto l’adesione nel 2013, vedendola valutata in modo positivo nel 2021, ma senza che vi sia stata l’accoglienza formale del paese. Si tratterebbe di una svolta importante per i tre stati, perché seppur non entrerebbero concretamente nell’UE, far parte dell’Area Schengen gli permetterebbe una libera circolazione dei cittadini degli altri 26 paesi che ne fanno parte, senza quindi controlli alle frontiere o possibili blocchi alla circolazione interna.



La reazione dei Paesi Bassi ai nuovi ingressi in Area Schengen

La richiesta di accoglienza di Romania, Bulgaria e Croazia nell’Area Schengen arriva in un momento storico piuttosto delicato, in cui i sistemi di accoglienza dell’Europa stanno andando in crisi, con una nuova forte crisi migratoria che potrebbe ancora peggiorare, secondo alcune stime. Ed in questo momento, dunque, le richieste stanno trovando alcune ferme opposizioni dai paesi già facenti parte di Schengen e dell’Europa stessa.

Particolarmente forte l’opposizione dei Paesi Bassi che da sempre covano risentimento nei confronti della Romania e della Bulgaria. Nel 2011 infatti, in accordo e con il sostegno di Francia e Germania, nei Paesi Bassi è stato impedito l’accesso a rumeni e bulgari, in una sorta di violazione più o meno velata degli stessi accordi di Schengen. Il 19 ottobre, inoltre, il Parlamento olandese ha richiesto l’adozione di una risoluzione europea fine a “garantire un’indagine più approfondita sul controllo delle frontiere da parte di Romania e Bulgaria”, temendo che possano diventare un punto d’accesso per tutta una nuova serie di migrazioni che, a quel punto, potrebbero risultare decisamente più semplici.



L’8 dicembre ci sarà la prima votazione per decidere l’ingresso dei tre stati nell’Area Schengen, per quanto risulti improbabile che si giunga già ad una conclusione in questo momento. Il tempo non manca, perché l’eventuale allargamento dell’Area sarà discusso concretamente solamente a partire da gennaio.