Arena Suzuki ’60, ’70, ’80, ’90, la prima serata regala emozioni al cardiopalmo: le pagelle vedono in pole gli anni ’90 con Gianluca Grignani ed Eiffel 65
La prima serata dell’evento Arena Suzuki ’60 ’70 ’80 e…’90, condotta da Amadeus su Rai Uno, si è rivelata una celebrazione della grande musica made in Italy e international che ha segnato l’inesorabile fluire del tempo in ben 4 decadi di storia. Un’occasione per gli spettatori accorsi all’evento live all’Arena di Verona e al grande pubblico del piccolo schermo per un viaggio itinerante nel cuore dei successi e i loro fautori in carne ed ossa, che hanno segnato la storia della musica di sempre. L’Arena Suzuki ha come opening act la performance live della special guest di risonanza international, Gloria Gaynor, e il pezzo cult della disco music per antonomasia, I will survive. La canzone parla di un’anima che sopravvive ad una rottura di equilibrio, che sia una storia finita, un sogno infranto, un momento difficile nella vita, il rimedio é guardare avanti con rinnovato ottimismo. Voto: 9 e mezzo: la regina della disco music è tornata in Italia e il pubblico ringrazia Amadeus per il colpaccio!
Sul palco é poi la volta di un altro momento live emozionante, che vede Enola Gay, La Bouche e Richard Sanderson eseguire rispettivamente i loro pezzi cult Orchestral Manoeuvres in the Dark, Be my lover e Reality. Voto: 7.
Poi, all’Arena Suzuki ’60 ’70 ’80 e… ’90 é la volta di un grande ritorno sul palco, quello del gruppo della musica “a cappella”, Neri per caso. La formazione di Salerno che ha contraddistinto un pezzo di storia del Pop puro anni ’90 torna ad esibirsi per la gioia dei fan, in una live performance a cappella e sulle note di un medley dei successi Donne, Sentimento e pentimento e Le ragazze. Voto: 9, il ritorno dei Neri per caso é un emozionante tuffo nel mare degli anni ’90. Il tempo spazza via il superfluo e i Neri per caso rappresentano ciò che resta nel tempo. Spazio anche a Paul Young con Love of the common people e Ricchi e poveri con Sarà perché ti amo. Voto: 6 e mezzo, il tuffo nel passato non convince del tutto il popolo del web, che taccia il primo di eccessivo ricorso al botox e il gruppo di playback spudorato.
Arena Suzuki ’60, ’70, ’80, ’90: Eiffel 65 ricevono il premio Arena Suzuki e il web si scatena per Gianluca Grignani
Spazio, poi, agli Eiffel 65, che regalano all’Arena Suzuki 60 ’70 ’80 ’90 una performance dance pop sulle note della canzone made in Italy in inglese che ha rivoluzionato l’industria musicale in tutto il globo, ovvero la hit degli anni ’90 che il mondo intero invidia al Belpaese, Blue! Amadeus, timoniere dell’evento, non a caso premia la formazione con l’iconico Award Arena Suzuki per aver esportato dall’Italia all’estero un pezzo cult del calibro di Blue, che fa da musa ispiratrice di diverse generazioni di artisti. Voto: 10 e lode. Nella loro carriera gli Eiffel 65 vantano importanti riconoscimenti internazionali tra cui il World Music Award ricevuto a Montecarlo nel 2000 come artisti italiani che più hanno venduto nel mondo e la nomination ai Grammy Awards americani nella categoria “Miglior artista dance”.
Sono l’unica band italiana ad essere riuscita a vendere più copie negli Stati Uniti ottenendo il triplo disco di platino e numerose altre certificazioni in tutta Europa. Gli Eiffel 65 starebbero pensando di rilanciare la loro attività discografica, intanto… Si passa poi a Maggie Reilly con Moonlight Shadow, un tuffo nel passato della musica alternative e indie anni ’80, voto 8.
Poi é la volta del best live Moment dell’Arena Suzuki 60 ’70 ’80 ’90, rappresentato dal Medley di Gianluca Grignani, che in collaborazione con il chitarrista Salva Cafiero ha esibito sul palco i successi più influenti nell’industria musicale, in quanto rappresentativi del cantautorato italiano, Destinazione paradiso, La mia storia tra le dita e Falco a metà. In un totale black look da pop Rocker dal magnetismo senza tempo Gianluca Grignani strega dentro e fuori l’Arena di Verona: il web lo elogia per il ritorno in grande stile sul palco e Amadeus gli fa un endorsement: “3 belle canzoni, davvero”. Intanto c’è chi tra i fan del cantautore milanese chiede un ritorno del beniamino al Festival della Canzone, in occasione di Sanremo 2023. Prossimi progetti in cantiere per lui? Il 16 ottobre terrà un live al Fabrique di Milano, ma il cantautore non crede più nelle logiche commerciali: “É cambiato il mio modo di fare fluire le cose”. Niente più programmi né progetti? Per Gianluca Grignani é arrivato il momento di imparare dalle nuove generazioni e di fare come la GenZ: “Il web ha portato qualcosa di immediato, non premeditato, di diverso”. E il web lo encomia: “Che bello rivederlo così in forma!”. La Fenice tra i cantautori lascia il segno, mentre sono in cantiere 3 album… Voto: 10 e lode.
Poi, é la volta di Ornella Vanoni con L’appuntamento, un pezzo lento che può dirsi un tuffo di classe nel passato per molti internauti che apprezzano la performance extra-elegance dell’artista dalla fulva chioma. Voto: 9, l’eleganza non é un optional.
Ad anticipare il gran finale dell’Arena Suzuki sono, poi, Leroy Gomez con Don’t let me be misunderstood, Leee John con Music & Lights e Umberto Balsamo con Balla, a cui segue la performance finale di Gloria Gaynor che bissa con I Will Survive. Voto 8.