Due carabinieri intervengono per sedare una rissa, ma vengono aggrediti e minacciati da due ragazzi. È accaduto ieri ad Arese, nell’hinterland di Milano. I due militari dell’Arma erano accorsi davanti al centro commerciale “Il centro” dopo la segnalazione di una lite scoppiata, a quanto pare, per futili motivi legati ad alcuni cani. La rissa era scoppiata tra due fratelli, la loro compagnia e altre persone. I carabinieri sono quindi intervenuti per identificare le persone coinvolte, ma subito è salita la tensione. Sono stati minuti concitati e di tensione, difficili da ricostruire. Non è chiaro, ad esempio, se l’intervento di uno dei due carabinieri a difesa del collega abbia fatto degenerare la situazione. Ma sta di fatto che, come emerge da un video diffuso sulla pagina FacebookApp puntato”, uno degli amici dei due fratelli dice ad uno dei militari: “L’hai preso a calci in faccia”. Ma nel video si vede anche uno dei due ragazzi scagliarsi più volte a torso nudo contro i carabinieri, spintonandoli e minacciandoli.



CARABINIERI AGGREDITI AD ARESE: “INFAMI, TI TAGLIO LA GOLA”

I carabinieri sono poi riusciti a spostarsi verso l’auto di servizio per chiamare i rinforzi, visto che erano in netta minoranza. Nel frattempo sono proseguiti gli “assalti” dei ragazzi, trattenuti a stento dagli amici. Il fratello più grande avrebbe pure scagliato un coltellino verso l’auto di servizio, danneggiandola lievemente, secondo quanto riportato da Fanpage. I militari hanno provato ad usare lo spray al peperoncino per provare a disperdere i due fratelli, ricevendo varie minacce. “Giuro che ti taglio la gola”, “Infami”, “Pezzi di mer*a” sono solo alcune delle frasi che sono state rivolte ai carabinieri. Grazie all’intervento dei colleghi, i due carabinieri sono poi riusciti a riportare la calma ad Arese. Il fratello più grande è stato arrestato e denunciato per il lancio del coltellino, quello più piccolo invece è stato solo denunciato. Entrambi ora devono rispondere di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale.



Leggi anche

FINE VITA/ Cappato contro Fontana (Lombardia), il falso diritto di una libertà fatta solo per la morte