Decisamente curioso il caso di Arezzo, dove il comandante dei vigili urbani, Aldo Poponcini, ha deciso di istituire dei posti di blocco di fronte ai ristoranti, per controllare il cibo di asporto. L’idea del numero dei della polizia municipale aretina è di valutare quanto cibo una persona compri, di modo da capire quanti ospiti ha a casa. Le restrizioni a partire da oggi e in vigore fino a lunedì, permettono la visita dei parenti fino ad un massimo di due, di conseguenza, sono vietate grandi feste e grandi mangiate a Pasqua.



«Il rischio contagio – ha spiegato Aldo Poponcini negli scorsi giorni, parole riportate da La Nazione – si alza in modo esponenziale proprio in coincidenza con le festività, si tende ad allentare la prudenza, a incontrare più persone, a radunarsi nelle case». Ed ecco quindi la trovata dei posti di blocco “anti-cibo”: «Nell’occasione – spiega il comandante dei vigili aretini – non abbiamo ferie e riposi programmati e quindi siamo in gradi di produrre lo sforzo massimo».



AREZZO: “IN CASO DI SOSPETTI AGIREMO DI CONSEGUENZA”

La polizia municipale di Arezzo controllerà in particolare i parchi, dove si potrebbero dare vita a pic nic fuori legge, e appunto i già citati ristoranti: «Sì, anche i ristoranti pur se da parte loro il rispetto delle regole è stato massimo, al pari dell’intero settore della somministrazione. Ad esempio nessun bar va al di là delle regole e per quanto riguarda la ristorazione sia l’asporto che la consegna a domicilio avvengono di solito in modo assolutamente inappuntabile». Quindi Aldo Poponcini ha aggiunto, motivando i controlli: «I miei agenti andranno a controllare le quantità dei prodotti da asporto: se c’è cibo per quindici o venti persone, è chiaro che sia destinato a un pranzo o a una cena di familiari e amici con gente radunata ben al di là del consentito. E agiremo di conseguenza». Ci scherza su il noto Massimo Gramellini, conduttore tv ed editorialista, che attraverso le colonne del Corriere della Sera ironizza: “Quale dovrà essere la circonferenza dell’uovo di cioccolata per non essere considerato un piacere ristretto ai soli congiunti, ma l’indizio di una abbuffata illegale con amici e cognati?”, e ancora: “L’intento di far rispettare le regole agli italiani presenta risvolti comici irresistibili, e non si sa mai fino a che punto dipenda dagli italiani, dalle regole o da chi è chiamato alla titanica impresa di farle rispettare”.

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