Maxi operazione anti-droga, quella compiuta nella giornata di oggi ad Arezzo e che ha portato a smantellare un’articolata organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana). In tutto sono state eseguite 22 misure cautelari non solo ad Arezzo ma anche nelle province di Firenze, Perugia, Brescia, Vercelli e Trento. Secondo quanto emerso da RaiNews, l’inchiesta coordinata dalla procura di Arezzo era partita nel febbraio dello scorso anno, ed ha permesso di fare luce sull’esistenza di due gruppi criminali rispettivamente di etnia albanese e romena. Un legame che permetteva loro di rifornirsi grazie ad un continuo flusso di stupefacenti derivante dalla Spagna. La droga giunta dalla Catalogna veniva poi piazzata sulle principali piazze dello spaccio di Arezzo e non solo. Nel corso delle indagini sarebbero 10 in tutto le persone arrestate in flagranza di reato. Il maxi blitz ha permesso di porre fine al traffico di stupefacenti ed ha portato al sequestro di grandi quantitativi di droga e una piantagione di Cannabis per la produzione di marijuana in Spagna.



AREZZO, TRAFFICO DROGA DALLA SPAGNA: 22 ARRESTI IN VARIE PROVINCE

L’operazione denominata “Aquila” e che ha portato a sgominare una maxi organizzazione criminale si è conclusa solo alle prime luci dell’alba. Come riferisce ArezzoNotizie, sono stati impegnati in tutto 120 militari del comando provinciale su ordine della procura di Arezzo, i quali hanno tratto in arresto, in esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale cittadino, 17 persone e sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo/divieto di dimora altre cinque. Queste ultime sarebbero gravemente indiziate, a vario titolo, per i reati di concorso continuato e aggravato in detenzione e spaccio e traffico illecito di ingenti quantitativi si sostanze stupefacenti. Si parla in particolare di cocaina, hashish e marijuana. Altre dieci persone erano già state arrestate nel corso dell’anno passato per i medesimi reati. L’operazione era scattata in seguito all’individuazione di alcuni soggetti che si occupavano dello spaccio di droga nei pressi di un parco cittadino. nel mirino erano finiti anche due fratelli di origine albanese. Da qui era poi emersa una fitta rete di contatti con romeni e italiani per la gestione delle piazze di spaccio nella città.

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