Allarme saccheggi in Argentina. Il Paese sudamericano è stato colpito da una serie di rapine di massa: in diverse province – da Mendoza a Cordoba, passando Neuquen e la periferia di Buenos Aires – decine di malintenzionati hanno preso d’assalto supermercati e negozi, facendo scattare l’allerta. Come riportato dall’Ansa, secondo il governo potrebbe trattarsi di un piano coordinato a livello nazionale: è caccia ai responsabili.



Gabriela Cerruti, portavoce del governo, ha puntato il dito contro il leader ultraconservatore Javier Milei, recente vincitore delle primarie presidenziali, e anche contro la leader dell’ala dura della coalizione di opposizione di centro-destra, Juntos por el Cambio, Patricia Bullrich. Quest’ultima ha detto di avere “nostalgia dell’accaduto nel 2001”, in riferimento ai disordini che accompagnarono il default.



Allarme saccheggi in Argentina

Il clima in Argentina è di altissima tensione a livello politico e non solo. Le accuse rivolte a Milei e Bullrich sono state smorzate dal il ministro della Sicurezza, Aníbal Fernández, che ha detto di non avere elementi per sostenere una loro responsabilità specifica nell’accaduto. Quest’ultimo ha annunciato la formazione di un comando congiunto delle quattro forze di sicurezza nazionali – Gendarmeria, Polizia federale, Prefettura nazionale e Polizia di sicurezza aeroportuale – per affrontare eventuali nuovi saccheggi in supermarket e negozi. Uno degli ultimi aggiornamenti riguarda gli assalti nella provincia di Buenos Aires: il “piquetero” Raúl Castells, leader del Movimento dei pensionati e disoccupati, si è assunto la responsabilità dei disordini.