Importante svolta per l’Argentina. Buenos Aires ha deciso di passare dal dollaro americano allo yuan cinese per pagare l’import. Uno “sviluppo vantaggioso”, secondo Daily China, che consentirà al Paese sudamericano di rafforzare le sue riserve di valuta estera e di aumentare il profilo glbale del renminbi. A partire dal mese di maggio, le importazioni dell’Argentina dalla Cina saranno tutte regolate in yuan come confermato in un comunicato pubblicato giovedì dall’account WeChat ufficiale dell’ambasciata cinese a Buenos Aires.



Ciò aiuterà l’Argentina a rafforzare le sue riserve di valuta estera, mantenere la sua scala di importazioni e facilitare il commercio bilaterale con la Cina, afferma la dichiarazione, citando il ministro dell’Economia argentino Sergio Massa. Si prevede che circa 790 milioni di dollari di importazioni mensili saranno pagati in renminbi, il che contribuirà a ridurre la domanda di pagamenti in dollari americani e avrà un impatto positivo sulle riserve valutarie del paese, secondo una dichiarazione del governo argentino.



Addio dollaro: l’Argentina userà lo yuan

La svolta è arrivata in una fase difficile per il Paese sudamericano, alle prese con un’inflazione particolarmente alta. Il Fondo monetario internazionale prevede che il tasso di inflazione dell’Argentina raggiungerà il 98,6% quest’anno. Secondo il governo, l’uso del renminbi negli accordi commerciali con la Cina aiuterà l’Argentina a stabilizzare la sua economia non solo risparmiando riserve in dollari americani, ma anche riducendo i rischi di cambio delle valute che devono affrontare le società del commercio estero e stimolando la crescita commerciale del paese. “Per l’Argentina, la cui valuta è stata afflitta da una forte volatilità, il passaggio al renminbi per regolare il suo commercio con la Cina – il suo secondo partner commerciale più grande – sta ovviamente rendendo il processo (di cambio valuta) più conveniente e accorciando il ciclo commerciale”, ha affermato Hong Hao, capo economista di GROW Investment Group. La mossa segna anche un ulteriore progresso nell’internazionalizzazione del renminbi, la cui quota di pagamenti e incassi transfrontalieri della Cina ha superato il dollaro USA raggiungendo il 48 per cento a marzo sulla base dei calcoli di Bloomberg, ha affermato Hong.

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