Per la famiglia reale norvegese il giorno di Natale si è trasformato in una tragedia dopo l’annuncio della morte di Ari Behn. Lo scrittore era sposato con la principessa Martha Louise, la figlia maggiore del re di Norvegia, Harald V, e la regina Sonja. I due si sono sposati nel 2002 e insieme hanno scritto un libro che racconta la storia del loro matrimonio proprio nello stesso anno. Nel 2016 hanno annunciato la loro separazione, finalizzando poi il divorzio l’anno successivo. Dalla loro unione sono nati tre figlie, Maud Angelica, Leah Isadora, Emma Tallulah. Oltre ad essere un grande scrittore di successo, Behn ha partecipato alla produzione di diversi documentari televisivi con il fotografo Per Heimly. Le loro inchieste li hanno portati fino in Canada, dove hanno indagato sullo sfruttamento delle produzioni di olii. Per questo lavoro hanno vinto il premio Best TV-entertainment nel 2011. (aggiornamento di Chiara Greco)



ARI BEHN: LA CARRIERA DA SCRITTORE E L’INGRESSO NELLA FAMIGLIA REALE

Continua a far discutere la notizia della scomparsa di Ari Behn, scrittore ed ex genero del re di Norvegia, suicidatosi nelle scorse ore all’età di 47 anni. Secondo gli ultimi aggiornamenti, l’uomo sarebbe stato trovato morto ieri, mercoledì 25 dicembre 2019, all’interno della sua abitazione di Lommedalen. La polizia non ha rilasciato ulteriori informazioni in merito alle circostanze che avvolgono il decesso, asserendo tuttavia di essere stata allertata alle 16:47. Ari Behn era nato ad Aarhus, in Danimarca, ma si era trasferito all’età di 6 anni in landa norvegese insieme ai suoi genitori. Il suo cognome originale era Bjørshol, poi convertito in Behn nel 1996, quando l’autore decise di assumere quello della nonna materna. Laureato in Storia e Religione presso l’università di Oslo, Behn avviò la sua carriera letteraria con la sua prima raccolta di racconti “Trist som faen”, che riscontrò un ampio successo, suggellato da più di centomila copie vendute. Tuttavia, l’ex marito della principessa Marta Luisa ha preso parte a numerosi progetti creativi, disegnando porcellane per Magnor Glassverk e facendo da modello per una linea d’abbigliamento.



ARI BEHN È MORTO: LA COMUNICAZIONE UFFICIALE

Un grave lutto ha colpito quest’oggi il mondo della scrittura e l’intera Norvegia: si è tolto la vita all’età di 47 anni Ari Behn, ex genero del re norvegese. Ad annunciarlo mediante una nota stringata e con “grande tristezza” è stato il suo agente, Geir Hakonsund, “a nome dei suoi più stretti parenti”. Parole a cui sono seguite quelle della casa reale, diffuse mediante un comunicato stampa: “Ari è stato una parte importante della nostra famiglia per molti anni, e abbiamo ricordi belli di lui con noi”. Non sono stati resi noti ulteriori dettagli circa il gesto estremo compiuto dall’autore di “From heart to heart”, libro scritto a quattro mani con la sua ex consorte, la principessa Marta Luisa, primogenita del sovrano Harald V. I due convolarono a nozze nel 2002 e dalla loro unione nacquero tre figlie: Maud Angelica, Leah Isadora, Emma Tallulah. Il divorzio giunse tre anni fa (2016) e a ventiquattro mesi di distanza da quel momento, Behn pubblicò quella che, a questo punto, rimarrà la sua ultima opera: “Inferno”, testo in cui racconta la sua personale lotta contro la malattia mentale.



ARI BEHN È MORTO: LO SCRITTORE ACCUSÒ KEVIN SPACEY DI MOLESTIE

Nel 2017 Ari Behn accusò l’attore Kevin Spacey di molestie, aggiungendosi così a un’ampia schiera di persone che, nel corso degli anni, denunciarono i suoi presunti atteggiamenti “troppo espliciti”, per ricorrere a un eufemismo. L’ex consorte della principessa Marta Luisa di Norvegia confessò che nel 2007 Spacey, successivamente a un concerto per il premio Nobel per la Pace, avrebbe iniziato a toccarlo sotto al tavolo in maniera inappropriata, esortandolo con insistenza ad appartarsi con lui sul terrazzo. Behn, imbarazzato e sorpreso dall’esplicita avance e dai palpeggiamenti spinti, declinò l’invito con un “Magari più tardi”. Ricordiamo che Kevin Spacey, vincitore di due premi Oscar, ha sempre negato con ferma convinzione quanto dichiarato dai suoi accusatori, uscendo vincitore dallo scandalo “MeeToo”; infatti, nel mese di luglio sono state archiviate due denunce che erano state depositate contro di lui e un altro accusatore è venuto a mancare. Dunque, il 60enne non è più incriminato e ha recentemente dichiarato ai media che le sue condizioni di salute, mentali ancor prima che fisiche, presumiamo, sono nettamente migliorate.