Arianna David è stata ospite oggi di Storie Italiane, programma in onda tutte le mattine su Rai Uno, e nell’occasione ha ricordato il suo gravissimo episodio di stalking subito, quanto subito anni fa per colpa di un suo ex fidanzato. “La mia storia è stata molto simile a Sophie Codegoni – le parole dell’ex Miss Italia ricordando il caso dell’influencer – a Roma ho conosciuto un ragazzo e dopo un po’ è sfociata la sua follia, io non volevo più sapere di lui e ho avuto botte fisiche, lividi, ossa rotte, ha provato a investirmi” E ancora: “Io ho denunciato ma l’ho fatto solo dopo tre anni, ero perseguitata, io andai a fare la denuncia mettendomi una parrucca in testa la mattina con l’ansia di trovarmelo di fronte perchè ce l’avevo sotto casa”.
Quindi ha proseguito: “Io ho preso le botte, mi sono state rotta le ossa, io oggi sto benissimo, sono passati diversi anni ma io mi devo ancora riprendere, qualsiasi cosa sento o vedo ho un’ansia che va curata e io prima non ce l’avevo, è difficile riprendersi”. E ancora: “Bisogna andare a vedere le famiglie di queste persone, la maggior parte di queste personalità distorte vengono da famiglie disfunzionali”.
DA ARIANNA DAVIDE AL CASO DI STALKING DI AMELIA
A Storie Italiane anche il caso di Amelia, una donna di Siena anch’essa vittima di stalking per un anno e mezzo e che ha dovuto subire delle umiliazioni come ad esempio entrare dentro la cuccia del cane. “Lo stalking non ti uccide ma ti logora – racconta la vittima – ho subito migliaia di messaggi e telefonate e quando sei chiusa in casa in quelle condizioni, anche quando semplicemente passava sotto casa in moto sgasando… una donna deve cercare di rimanere il più lucida possibile ma è una cosa molto difficile”.
Ora il suo ex è a processo ma dalla prima udienza del 24 ottobre “mi stanno arrivando telefonate – racconta la stessa Amelia – da un numero sconosciuto che non si possono non notare in una situazione come la mia e stiamo cercando di risalire a questa telefonata, c’è un angoscia come quando i miei figli ritardano di cinque minuti quando tornano dall’allenamento oppure io mi rritrovo fuori casa con il telefono scarico”.