Arianna David e la malattia: la lotta contro i disturbi alimentari

Arianna David è una delle ospiti di Caterina Balivo a La volta buona, nella nuova puntata in onda oggi pomeriggio su Rai 1. La conduttrice ed ex Miss Italia 1993 è pronta a raccontarsi a cuore aperto e, forse, ad affrontare un argomento molto delicato nella sua vita: la lotta ai disturbi alimentari. L’ex modella ha più volte rivelato di soffrire di anoressia, una battaglia che dura da oltre 30 anni, da quando partecipò a Miss Italia e che ancora oggi la vede in lotta contro una malattia che solo affidandosi a degli specialisti può essere sconfitta.



In un’intervista rilasciata a Storie Italiane lo scorso gennaio, la David ha affermato di aver iniziato a sentirsi malea metà anno di Miss Italia. Sembra un po’ un paradosso ma io non mi sono mai piaciuta e forse non mi piaccio neanche oggi, è una cosa assurda. Ho una fragilità incredibile e una forza incredibile che si scontrano in continuazione. Io cerco certezze e quando queste crollano ricado giù, non so spiegartelo, è molto difficile. Devo essere onesta, ho ricominciato a perdere peso, so che da casa non si percepisce ma non è normale che io abbia una taglia 34 e pesi 47 chilogrammi”.



Arianna David e la malattia, l’anoressia nervosa: “Non ho mai appetito

Più di recente, poche settimane fa ospite di Bruno Vespa a Cinque minuti su Rai 1, Arianna David è tornata a parlare della sua malattia, l’anoressia nervosa, di cui soffre da 30 anni: “Sono talmente nervosa che non ho mai appetito e questo mi porta a non mangiare e mi alleno anche in palestra, ma non guardo le calorie o cosa c’è nel piatto, il problema è che io non ho fame”. Poi ha aggiunto: “Purtroppo quando ti ammali di questo tipo di malattia, non se ne esce mai fuori, si hanno continue ricadute. Qualsiasi cosa avvenga nella tua vita, purtroppo tu te la prendi sempre con il cibo”.



La soluzione principale, ha svelato, è quella di affidarsi ad alcuni specialisti: “Il consiglio che mi sento di dare a chi come me soffre di questi disturbi è di andare in un centro specializzato e chiedere aiuto, perché da soli è veramente difficile…”.