IL COMPLOTTO SU ARIANNA MELONI È VERO O FALSO? “CERCANO DI BUTTARMI ADDOSSO DA DUE ANNI”

La domanda è una e una sola e saranno le prossime settimane probabilmente a rispondere direttamente: il complotto su Arianna Meloni esiste oppure no? È vero che vi sia da mesi una potenziale indagine per traffico di influenze contro la sorella della Presidente del Consiglio che mette in campo toghe, politici e media? Oppure è falso tutto, è un’opera di “accerchiamento” di cui soffrirebbe Fratelli d’Italia e sarebbe così l’ennesima puntata dello scontro fra politica e magistratura?



Il dilemma rimane aperto, con la diretta interessata che affida al “Giornale” una breve nota in cui conferma di non aver mai ricevuto alcun avviso di garanzia, ma al contempo conferma «sono molto scossa. «È stata fatta chiarezza su un metodo che mi lascia incredula. Sono due anni che cercano di buttarmi addosso tante cose». Secondo Arianna Meloni, non ha senso essere sbattuti sui giornali (come avvenuto su “Repubblica” e “Fatto Quotidiano” sulle presunte influenze della responsabile tesseramento FdI su Rai e FS) «senza alcuna verifica dei fatti». La “sorella d’Italia” esclude la tesi delle opposizioni che vi sia lei a capo delle varie cabine di regia per le nomine da effettuare lato Governo: è una “narrazione”, spiega ancora Arianna Meloni, quella per cui sarebbe stata presente nelle riunioni per decidere eventuali nomine «da Stefano De Martino a Giuseppina Di Foggia, dalla Rai alle Ferrovie».



LO SCONTRO FRA “GIORNALE” E “DOMANI” SULLE PRESUNTE PROVE DEL COMPLOTTO-MELONI

È un lungo elenco di prove a corredo che questa mattina i quotidiani ”Il Giornale” e “Domani” a pubblicare in prima pagina per confermare o smentire il presunto complotto ai danni di Arianna Meloni: in primis il giornale diretto da Alessandro Sallusti prosegue nella sua campagna iniziata dopo Ferragosto nel tentativo di difendere il principio secondo cui notizie di reato e retroscena tendenziosi non possono essere sempre “digeriti” da una democrazia che vede al centro delle polemiche sempre una componente politica, con l’altra invece sempre “corretta”.



Nello specifico, secondo il “Giornale” la lista di prove prevede «Dossier mirati sui ministri, riunioni delle toghe rosse, incursione nella vita privata della famiglia Meloni e falsi pentiti». Il piano, scrive il quotidiano milanese di fresca proprietà degli Angelucci, vedrebbe la strategia continua di stampa di sinistra, opposizione e magistrati, con l’intento chiaro di abbattere il Governo Meloni fin dal primo giorno della sua elezione. Il complotto partirebbe da lontano, con la denuncia nel 2023 del Ministro Crosetto (FdI) alla Procura di Roma, poi passata a Perugia, sulle «informazioni riservate delle sue consulenze finite in mano ai giornali anti-governo». Il caso Striano sui dossieraggi contro parti del Centrodestra è ancora sotto indagine ma senza un’effettivo affondo ancora della magistratura: così come si è parlato di un’inchiesta “bomba” di Report contro il marito di Arianna Meloni, il Ministro Francesco Lollobrigida, sebbene ancora non sia mai andata in onda quella puntata.

Alla lista di presunte prove del complotto contro Meloni e la sua famiglia-partito – dalla clamorosa denuncia di Crosetto fino ai dossier pronti ad essere spiccati contro ministri ed esponenti FdI nel “caso Striano” – oggi risponde il quotidiano di De Benedetti, “Domani”: secondo il giornale più simpatizzante a sinistra (contrapposto al “Giornale” più di Centrodestra, ndr) Arianna Meloni sarebbe protagonista di un indagine fantasma. La chiamano «anatomia del falso complotto» con l’editoriale di Tizian e Trocchia che provano a smontare punto su punto le presunte prove del complotto: secondo le fonti dirette del “Domani” Arianna Meloni non sarebbe affatto indagata dalla Procura di Roma e dunque l’intero caso politico sarebbe nato dalla «strategia del complotto messa in campo da Sallusti e Meloni» con fini propagandistici. Insomma, l’asse tra magistrati, stampa e politica (con Renzi e il Pd in prima fila) alla base del “complotto” ordito contro Arianna Meloni sarebbe tutto fasullo, mentre veritiero sarebbe l’intento del Centrodestra di porre un «attacco eversivo alle procure».

L’IRA DEI MAGISTRATI CONTRO IL GOVERNO: “BUFALE PER DELEGITTIMARCI”

Per rimanere in tema di “retroscena”, oggi “La Repubblica” riporta alcuni virgolettati di eminenti vertici FdI che giurerebbero una presa netta di strategia d’ora in avanti dove rispondere colpo su colpo alle accuse lette per mesi sui quotidiani contro esponenti di Fratelli d’Italia. «Adesso va messo un limite a difesa di Giorgia, Arianna e del governo, chi lo oltrepassa sarà attaccato senza peli sulla lingua e senza remore», ribadisce una fonte meloniana a “Rep”.

Ma a prendere netta posizione sul “caso” Arianna Meloni ci hanno pensato nelle ultime ore i magistrati dell’Anm, già più volte al “veleno” contro il Governo di Centrodestra per le riforme del Ministro Nordio: «Quello in corso è l’ennesimo attacco alla magistratura, volto a delegittimarla adombrando presunti complotti», attacca durissimo Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati. Replica diretta arriva da Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo FdI alla Camera: facendo riferimento agli oltre 20 anni di attacchi contro Silvio Berlusconi, spiega come nessuno in Fratelli d’Italia «vuole assolutamente mettere in dubbio l’autonomia della magistratura ma è altrettanto indispensabile che Nordio continui il suo lavoro e che la Costituzione venga rispettata e applicata».