Arianna Rapaccioni dopo la morte di Sinisa Mihajlovic: “Ho scelto di vivere

Arianna Rapaccioni ha raccontato, in un’intima intervista rilasciata a Chi, la sua nuova vita senza Sinisa Mihajlovic. La moglie dell’ex allenatore di calcio ha trascorso la sua prima estate senza il marito, tracciando un bilancio di questi primi mesi senza l’amore della sua vita al suo fianco: “All’inizio una sensazione orrenda: lo sentivo per casa, ovunque. Poi ho scelto di vivere e non perire. Nicholas, il più piccolo di casa, mi vedeva da sola e mi chiedeva quando sarei uscita: si sentiva in colpa se rimanevo a casa“.



La donna ha così deciso di riprendere gradualmente in mano la propria vita: “Mi sono circondata di amiche, ho provato a non farmi vedere triste. Ho mostrato sorrisi forzati, con Sinisa nel cuore. Perché lui ci sarà sempre, fino a quando non lo ritroverò… perché lo ritroverò! E i sorrisi dei miei figli hanno ricreato l’amore che lui ci ha insegnato“.



Arianna Rapaccioni, le critiche e la mancanza del suo Sinisa: “Ho sentito la sua presenza

Arianna Rapaccioni negli scorsi mesi ha anche ricevuto qualche critica, dopo la morte di Sinisa Mihajlovic: “C’è chi mi ha visto prendere un aperitivo, chi mi ha giudicato perché vestivo in un certo modo: ma loro non hanno camminato con le mie scarpe. Giudicatemi pure, non me ne frega niente. Io ho un fratello che è stato male di depressione, lo capisce? Io stessa ho rischiato di cadere nella depressione“. Fortunatamente, però, le persone per lei più importanti le sono state vicine: “Sono stata fortunata: nessuno mi ha deluso. All’inizio mi sono chiusa con la famiglia e non parlavo con nessuno […] Poi leggevo i social, dove purtroppo l’imbecille ha sempre parola e non puoi farci nulla“.



La mancanza di Sinisa Mihajlovic si fa sentire in casa, sia per lei che per i loro figli, ma la donna si dice convinta che l’ex calciatore è sempre presente al suo fianco: “In questo lungo periodo, non l’ho mai sognato. Però l’ho sentito. Ho sentito la sua presenza, come se fosse seduto nel letto accanto a me. Ho sentito il peso del suo corpo che mi proteggeva. Proprio seduto sul letto, come se ci fosse realmente“.