Arianna Rapaccioni oggi ha accompagnato il marito Sinisa Mihajlovic a Domenica In. A Mara Venier ed al suo pubblico ha raccontato le sensazioni dopo la scoperta della sua malattia: “Mi ricordo bene la telefonata in cui Sinisa Mihajlovic mi disse della leucemia. All’inizio credevo fosse qualcosa di lavoro”, ha raccontato al pubblico di Rai1, “Non avevo pensato a una malattia”. A bruciapelo invece le disse che aveva la leucemia: “Sono rimasta in silenzio, poi gli chiesi cosa avrebbe dovuto fare. In quel momento sono stata molto forte”. Il 29 novembre Sinisa Mihajlovic fece una conferenza stampa per parlare della sua battaglia, a distanza di un mese dal trapianto di midollo. In quell’occasione dedicò parole molto importanti alla moglie. Arianna era nella prima Domenica In di Mara Venier, come riassunto da un video ricordo. I due si conobbero ad una cena e Sinisa pensò subito: “sarà la madre dei miei figli”. Ma la Rapaccioni ha atteso il matrimonio prima di potersi trasferire a Genova. “Anche io avevo la voglia di famiglia”, ha commentato, “Non avevo forse il carattere giusto per fare questo lavoro”. Venticinque anni insieme e cinque figli.
ARIANNA RAPACCIONI A DOMENICA IN
È stata annunciata anche Arianna Rapaccioni tra gli ospiti della puntata odierna di “Domenica In”, in onda su Rai Uno e condotta, come di consueto, da Mara Venier. La moglie di Siniša Mihajlović sarà al fianco dell’allenatore del Bologna per concedersi a una lunga chiacchierata di fronte alle telecamere, durante la quale sicuramente ripercorrerà la loro storia d’amore (“Siniša è arrivato e mi ha stroncato la carriera, ho lasciato ‘Luna Park’ a metà anno. Nel 1995 l’ho conosciuto, nel 1996 ci siamo sposati. Ma ci siamo innamorati subito, ci siamo guardati e non ci siamo staccati più”, ha dichiarato lei in tempi non sospetti), ma anche gli ultimi mesi della loro esistenza, contrassegnati dalla malattia dell’ex calciatore, arrivata all’improvviso, quando nessuno se l’aspettava. La leucemia è stata una tegola enorme, che il serbo ha affrontato con grande dignità e cercando di non staccare mai totalmente il cervello dal suo lavoro, organizzandosi addirittura per dirigere gli allenamenti della squadra dalla sua stanza d’0spedale.
ARIANNA RAPACCIONI: “IO E SINIŠA, CHE GRINTA!”
Arianna Rapaccioni ha supportato da vicino il marito in questa battaglia lunga e difficile, indossando a sua volta una corazza da guerriera utile a ripararsi dagli assalti frontali della quotidianità. Come da lei affermato in un’intervista, “sono stati mesi difficili. Però quando ci sono cose difficili da affrontare caccio fuori tutta la mia grinta, il mio carattere. Io e Siniša ci siamo uniti ancora di più, non perdiamo mai il controllo e ci aiutiamo reciprocamente. Ci siamo uniti ancora di più come famiglia, ma devo dire che li abbiamo affrontati bene. L’importante è avere la forza per reagire a queste situazioni. Lui è molto forte. Anche per il Covid, è stato lui a confortarmi, è stato a casa con noi, ci ha rasserenato. Lui ha una forza incredibile in tutto quello che fa. E anche nella malattia ha avuto una grinta pazzesca”. La stessa che sfoderava sui campi da calcio e con la quale, per l’appunto, ha sconfitto il Coronavirus in estate, anche se alla sua consorte non sono andate giù le critiche social di chi lo accusava di essersela cercata: “Astenetevi dal giudicare, siamo tutti peccatori“, ha scritto a suo tempo Arianna su Instagram, ottenendo valanghe di consensi.
ARIANNA RAPACCIONI “HA DUE PALLE COSÌ”
Insomma, Arianna Rapaccioni è sempre pronta a entrare a gamba tesa sull’avversario pur di difendere la sua famiglia e il suo Siniša Mihajlović. L’allenatore del Bologna si è innamorato di lei anche per questo, tanto che, nell’ambito di un’intervista rilasciata a Sportweek, il serbo ha sottolineato che sua moglie “ha due palle così”. Un’espressione figlia non certo del caso, ma generata dal ricordo del periodo più difficile della malattia. “Ho chiesto alla mia famiglia di non venire in ospedale col muso lungo, guardandomi come si guarda un malato. D’altra parte, io non ho mai guardato loro con gli occhi di un malato. Mia moglie è forte, è l’unica persona che conosco che ha più palle di me. Ma i figli no, il loro comportamento avrebbe riflettuto il mio. Se mi fossi mostrato debole io, sarebbero stati deboli loro. Perciò hanno visto un padre dimagrito di 15 chilogrammi, ma con lo spirito combattivo e fiducioso di sempre”. A poco a poco, passo dopo passo, Siniša si è rimesso in forze e Arianna era con lui. C’era sempre e continuerà ad esserci. Perché la loro è una grande e meravigliosa storia d’amore che non potrà finire mai.