Ariete, chi è la cantante de “L’ultima notte”? Dal successo alla pubblicazione del primo album “Specchio”. Una carriera in ascesa quella della dicianovenne cantautrice che ha partecipato a X-Factor 2019 facendosi conoscere al grande pubblico. Pur non avendo vinto il talent musicale, Ariete ha lasciato il segno con le sue canzoni conquistando le radio. Il primo grande successo è stato “L’ultima notte”, colonna sonora ufficiale dello spot televisivo del Cornetto Algida 2021 e poi diventata anche colonna sonora della serie Summertime di Netflix. Nata e cresciuta ad Anzio, Ariete vive a Roma dove si è trasferita per inseguire la sua grande passione: la musica.



“Non ricordo un giorno della mia vita in cui la musica non ci sia stata. Fin da piccola mio papà mi faceva ascoltare i mostri sacri italiani, creatori di canzoni immortali, tra tutti Pino Daniele e Guccini” – ha detto la cantautrice in una intervista rilasciata ad Elle. Tra i due la cantante predilige Guccini: “è è stato una vera e propria leggenda per me e la mia chitarra, che ho imparato a suonare ad otto anni. Strumentalmente parlando, è la mia più grande ispirazione”. Non mancano però dei miti femminili, tra questi una su tutte: Elisa: “è inimitabile, non ci siamo mai incontrate dal vivo, ma ci seguiamo sui social. Dopo tutti questi anni di carriera, rimane una persona energica, umile, divertente, interessata alle giovani promesse dell’industria musicale… una donna sicuramente unica. Spero di riuscire a conoscerla di persona un giorno”.



Ariete, la cantante: da X Factor al successo su Spotify

Il successo di Ariete è inarrestabile. Da X Factor 2019 alla conquista delle classifiche streaming con le sue canzoni. Parlando proprio dei suoi brani ha rivelato: “nelle mie canzoni mi piace parlare di vita e fatti reali, che ho vissuto in prima persona. Racconto di cuori spezzati e storie d’amore bruciate ancora prima di iniziare, fantasmi del passato si intrecciano a personaggi del presente. La musica è la mia catarsi personale. Il mio segreto per anestetizzare il dolore è trasformalo in melodia. Mi auguro che chiunque possa trovare una via di fuga dai propri fantasmi, come ci sono riuscita io. A volte è difficile guardarli in faccia, ho pianto scrivendo alcune canzoni, ma il risultato finale è liberatorio”.



Tutto è iniziato da un paio di cuffiette e un iPhone: “non avevo un computer di ultima generazione e non era possibile riceverne uno, mi sono dovuta adattare. Scrivevo, accordavo e registravo le tracce sul mio telefono. Una volta soddisfatta, le mandavo alla casa discografica». L’artista è fiera del proprio lavoro: «Nessuno mi ha aiutata, non ho mai avuto favoritismi o preso scorciatoie che mi abbiano portata ad avere contatti importanti. I miei genitori non sono nel mondo della musica, è stata una lunga salita per arrivare sin qui”.