Chi se la ricorda la ragazzina con i capelli a caschetto, gli occhialini da nerd, l’aria impacciata che esordì al Festival di Sanremo nel lontano 2009, peraltro vincendo nella categoria nuove proposte con il brano Sincerità? (vittoria bissata nella categoria Campioni nel 2014). Una canzoncina quasi una filastrocca, quasi da bambini, innocenza e simpatia allo sbaraglio. OK, negli anni Arisa ha dimostrato di passare attraverso tanti cambiamenti e trasgressioni, abbandonando quell’aria sbarazzina di allora (qualcuno ricorderà il selfie che si scattò seduta sul wc di casa sua). Adesso però ha fatto il passo definitivo con il nuovo brano uscito lo scorso 3 novembre e da oggi anche in radio.



In realtà aveva anticipato la cosa con una foto bollente in posa davanti la doccia di casa, con la maglietta alzata mostrando un seno opportunamente coperto con un cerotto a X. E’ online da oggi anche il video del brano, Altalene, che è quello che ci dà la nuova immagine dell’ex bambina rose e fiori. Con una parrucca bionda a caschetto ma un po’ più lunga, abiti succinti e sexy, ci si muove in una ambientazione noir che sarebbe piaciuta a Marlene Dietrich, nella Berlino degli anni 30, o a Amanda Lear ai tempi della capitale tedesca decadente della Guerra fredda.



CINQUANTA SFUMATURE DI ARISA

Lei, languida, si muove circondata dall’ombra di un uomo (che sarebbe il compagno di Ballando con le stelle, Vito Coppola) che “allunga” le mani, la palpa in un ballo dove la protagonista, vogliosa, non sfugge al personaggio. Altalene è “la carne viva che non trova ragione ma la sente, e sa che è cosa buona e giusta consumare in fretta purché sia fuoco intenso” afferma Arisa. Ecco. Sadomaso leggero, soft, ma insinuante. Lei desidera essere dominata dal protagonista che ha una compagna, si accontenta delle olive avanzate da lei dice nella canzone (“Se mai dovessi ricordarti di portare via gli scarti, le mangio io le sue olive”). Scritto dalla stessa Arisa con Daniele Autore (aka Danusk), insieme al duo country pop angloamericano Brown&Gray e a Johannes Herbst, musicalmente è un buon pezzo, un elettro-pop come si usava un tempo ma suonato in modo originale. E’ il video che lascia interdetti. Insomma, oggi sembra di capire non si può fare un video che non abbia allusioni sessuali più o meno spinte. Vabbè, voglia di sesso ce l’hanno tutti, ma è forse trasgressione questa? Sono cose viste e riviste. L’altalena che dà il titolo del pezzo sarebbero le oscillazioni della sensualità, del desiderio (“il desiderio e la frustrazione, l’assenza e la presenza, i corpi e i fantasmi” dice l’apposito comunicato stampa). Alla prossima Arisa.