La Dda di Napoli ha chiesto una condanna a quattro anni e dieci mesi per concorso esterno in associazione camorristica e per due episodi di frode sportiva per Armando Izzo. Il difensore del Monza, originario del quartiere partenopeo di Scampia, potrebbe ora finire in carcere, come spiega Il Fatto Quotidiano. Nella giornata di ieri c’è stata la requisitoria del pm De Marco nell’ambito del processo che ha preso in esame alcuni presunti episodi di calcioscommesse nel quale l’attuale difensore del Monza è stato coinvolto a inizio carriera, quando militava nell’Avellino.



Armando Izzo ha rivelato di aver finto un infortunio per evitare di essere coinvolto nel calcioscommesse, rispondendo alle domande del sostituto procuratore antimafia Maurizio De Marco nel 2021: “Ho simulato un infortunio per non essere coinvolto in una combine“, aveva spiegato. Si trattava della partita Modena Avellino di Serie B del 17 marzo 2014 con Izzo che non scese in campo.



Armando Izzo, chiesti più di 4 anni di carcere: i reati contestati

I fatti contestati al giocatore risalgono al periodo in cui Armando Izzo militava nell’Avellino, negli anni tra Serie C e B. Dunque si parla di una parte di carriera precedente all’approdo in Serie A, prima al Genoa e poi al Torino, grazie al quale ha messo a segno anche tre presenze in Nazionale. In questa stagione il difensore è passato al Monza in prestito dai granata con obbligo di riscatto in caso di salvezza.

Gli episodi contestati sono di calcioscommesse e sarebbero avvenuti sotto il coordinamento dei fratelli Accurso. I fatti si riferiscono in particolare al 2014 nell’ambito dell’attività criminale del clan di Secondigliano. L’inchiesta è partita nel 2016 e ha portato al processo. Ieri sono arrivate le richieste di condanna da parte dell’accusa: per il giocatore del Monza, sono stati chiesti più di 4 anni di carcere.