TERMINA IL “CALVARIO” DI ARMANDO SIRI DOPO 6 ANNI DI INCHIESTE E PROCESSI MEDIATICI: “NESSUN ILLECITO”
Sei lunghi anni prima di vedersi archiviare la posizione, evitando un processo formale dopo averne subito uno mediatico (e politico) fino ad oggi: Armando Siri, ex senatore e attuale responsabile della Scuola di Formazione Politica della Lega, vede decadere ogni accusa per finanziamento illecito ai partiti e presentazione di dichiarazione infedele. Lo ha deciso la gip Sonia Mancini, dopo la richiesta della Procura di Milano giunta lo scorso 21 giugno, che già arrivava 5 anni dopo le perquisizioni che fecero esplodere il “caso Siri” interno al Carroccio.
Poche settimane dopo l’assoluzione del leader Matteo Salvini nel processo Open Arms, è uno dei suoi più stretti collaboratori – nonché responsabile della politica economica e fiscale della Lega (“papà” della riforma sulla Flat Tax) – ad uscire dal tritacarne mediatico e giudiziario: «nessun illecito» di Siri, in quanto i finanziamenti risultano «del tutto scollegati dall’attività politica» e giardino invece solo scopi e utilizzi personali. Nell’agosto 2019 l’allora senatore leghista veniva perquisito con l’accusa di finanziamento illecito in due distinti frangenti: un prestito da 220 mila euro nel giugno 2018 e un mutuo della Banca Commerciale di San Marino concesso tra il 2018 e il 2019.
Dopo la grancassa mediatica e l’accusa di finanziamento illecito e corruzione, la procura (con il pm Nicola Rossato) aveva già evidenziato la scorsa estate che non vi erano prove sull’illecito che avrebbe commesso Siri nel ricevere quei fondi: è ora ufficiale l’archiviazione, disposta dalla gip di Milano, che dunque conclude un caso politico durato ben 6 anni e che si aggiungeva alle altre inchieste contro la Lega, dalla vicenda “Russiagate” ai famosi “49 milioni” fino ai processi contro Salvini per la politica dei “porti chiusi”.
L’EX SENATORE SIRI RINGRAZIA SALVINI, LA GIUSTIZIA E ACCUSA CHI LO HA ATTACCATO CON FEROCIA PER ANNI
Soddisfazione, amarezza e senso di giustizia: così l’ex senatore Siri giudica il decreto di archiviazione depositato nelle scorse ore dalla Procura di Milano dopo la decisione unilaterale della gip Mancini. Con un post su Facebook il responsabile della Scuola Politica leghista si dice soddisfatto per l’archiviazione in quanto negli ultimi 6 anni «non ho mai perso la fiducia». È però un periodo di tempo che è stato più che altro un «lungo calvario politico, giudiziario e mediatico», ma anche – se non soprattutto – «umano»: per l’ex parlamentare, la decisione della gip di Milano restituisce serenità personale e familiare, oltre a confermare la presenza di una grande maggioranza della magistratura che rimane «indipendente e imparziale» pure nello scontro accesissimo di questi giorni tra Governo e ANM.
Secondo Siri, chi ha ereditato il fascicolo dopo la chiusura delle indagini ha dimostrato di «distinguere la verità dalle accuse infondate»: una boccata d’ossigeno importante per Siri, per la Lega e per chiunque crede ancora nel valore della giustizia libera da ogni condizionamento simil-politico. Resta però una profonda amarezza, conclude l’ex senatore, per quanto avvenuto negli ultimi anni: in questo senso, Siri polemizza con chi si è accanito con dura «ferocia e cattiveria spaventose». Oltre a ringraziare la famiglia e gli amici più stretti per la profonda vicinanza dimostrata in questi anni, Armando Siri rivolge uno speciale pensiero per il segretario della Lega Matteo Salvini, in quanto «non mi ha mai fatto mancare la sua vicinanza umana e il suo sostegno politico concreto».