IL DECRETO SULLE ARMI ALL’UCRAINA DIVENTA SEGRETO DI STATO

Il secondo decreto interministeriale del Governo Draghi che fissa un nuovo invio di armi e aiuti militari all’Ucraina diviene segreto di Stato: lo ha annunciato il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini nella seconda udienza in pochi giorni presso il Copasir, trovando l’assenso del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica.



«Nel corso dell’audizione, durata oltre due ore, il ministro ha aggiornato il Comitato in merito al conflitto in corso tra Russia e Ucraina e i suoi possibili riflessi sulla sicurezza nazionale, in un clima di proficuo confronto tra organi istituzionali, di particolare importanza in questo momento. Si sono inoltre condivisi i contenuti del secondo Decreto interministeriale che autorizza la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle Autorità governative dell’Ucraina, sui quali il Comitato ha convenuto con il governo nella apposizione del vincolo di segretezza», scrive Adolfo Urso, Presidente Copasir, nella nota finale emersa dopo l’ultima udienza. Guerini in poche parole, da inviato del Governo, ha annunciato – con l’ok giunto dal Copasir – il segreto di Stato posto su mezzi, materiali ed armi militari, dando il via a nuove polemiche che si aggiungono a quelle già evidenziate negli scorsi giorni da M5s e sinistra radicale. «Voteremo conseguentemente, dobbiamo contrastare ogni escalation militare che potrebbe assumere dimensioni sempre più vaste e incontrollabili», era stato l’intervento di Giuseppe Conte in contrasto con la proposta lanciata dal Ministro Guerini durante il vertice di Ramstein.



GUERINI AL COPASIR: “SEGRETO ANCHE SU ESITO VERTICE RAMSTEIN”

«L’Italia continuerà a fare la propria parte sulla base delle indicazioni decise dal Parlamento italiano. Da questo punto di vista, ci sarà un nuovo invio da parte italiana di equipaggiamenti militari, indispensabili per continuare il supporto alla resistenza ucraina», così aveva parlato lo scorso martedì il Ministro Guerini direttamente da Ramstein, sede della base Usa più grande in Europa, dove martedì scorso si erano riuniti i 44 Paesi alleati dell’Ucraina nella guerra contro la Russia.

Il secondo decreto nel giro di 2 mesi vede nuovamente il Governo Draghi impegnato in prima linea sull’aiuto militare da inviare a Kiev: «è attualmente in via di finalizzazione, della stessa natura della precedente tranches di aiuti, forniti sulla base delle richieste da parte ucraina e in ossequio alle risoluzioni del Parlamento italiano», ha aggiunto sempre Guerini a margine del vertice tedesco. Il Ministro in quota Pd aveva poi concluso spiegando, «La nostra volontà di continuare a sostenere le Forze Armate di Kiev è quanto ho già di recente ribadito al ministro della Difesa ucraino, Reznikov, nel corso della telefonata della scorsa settimana in cui ci siamo confrontati sulle esigenze del suo Paese in termini di aiuti». Durante l’audizione del 28 aprile al Copasir, Guerini e i delegati hanno condivido anche un secondo importante segreto di Stato da apporre sul “tema” Ucraina: «gli esiti della riunione svoltasi nella base americana di Ramstein in Germania lo scorso 26 aprile con la partecipazione dei Paesi alleati nel sostegno al governo di Kiev», scrive ancora Urso nella nota finale. Con il Ministro Guerini, conclude il presidente del Copasir, «si sono approfondite le tematiche inerenti le due indagini conoscitive che il Comitato sta conducendo sulle prospettive di sviluppo della difesa comune europea e della cooperazione tra i Servizi di intelligence e sul dominio aerospaziale quale nuova frontiera della competizione geopolitica».