Sono vari i Paesi europei che si dicono scettici sull’invio di armi all’Ucraina, secondo una nuova ricerca condotta dalla Commissione europea. Non tutti gli Stati sono infatti d’accordo con l’aumento della fornitura di armi e munizioni a Kiev nell’ambito della guerra contro la Russia, mentre la maggior parte di loro è contraria all’espansione della spesa per la difesa. Sono vari i Paesi UE che si sono impegnati nell’invio di armi a Zelensky per difendersi dalla minaccia russa, così come fatto anche dagli Stati Uniti, per miliardi di euro investiti dal 2022 ad oggi per permettere agli ucraini di far fronte agli attacchi.
Secondo l’ECFR (European council of foreign relations), in Italia ad esempio il 26% degli intervistati ritiene che gli alleati dovrebbero aumentare l’invio di armi e munizioni all’Ucraina mentre il 53% non è d’accordo. Il sostegno è più forte in Estonia, con il 75% d’accordo con il sostegno a Kiev, seguito dalla Svezia e la Polonia, con il 66%, la Gran Bretagna (59%), i Paesi Bassi (58%) e il Portogallo (57%). La percentuale del “sì” in Spagna è del 45%, seguita da Germania, dove il 44% è d’accordo e dalla Repubblica Ceca, dove invece il 43% è per il “sì”, così come in Francia. Le percentuali più basse si registrano invece in Italia (26%), Bulgaria e Grecia, con la percentuale al 24% in entrambe le Nazioni.
Paesi europei contrari all’aumento delle spese di difesa e a nuove armi all’Ucraina
Lo studio dell’ECFR, condotto sui vari Paesi europei, ha analizzato anche le idee e le credenze dei cittadini Ue sull’esito della guerra in Ucraina. Gli ucraini, ad esempio, credono di poter vincere contro la Russia, mentre gli europei credono che il risultato finale della guerra sarà un negoziato: in Italia, ad esempio, lo pensa il 43% degli intervistati. I risultati mostrano inoltre uno scetticismo dei Paesi europei nei confronti dell’aumento dei costi per la difesa, nonostante la guerra in corso in Ucraina: in primis, si dicono contro Italia, Grecia, Spagna e Svizzera.
I Paesi presi in esame dall’ECFR si dicono contrari inoltre anche all’invio di truppe in Ucraina, compresi quelli più bellicosi: in Italia, ad esempio, l’80% della popolazione è contraria all’invio di soldati a Kiev. Gli europei, comunque, sono propensi all’utilizzo di eserciti in maniera differente dalla classica, come ad esempio fornendo assistenza tecnica all’Ucraina o pattugliando il confine tra Ucraina e Bielorussia.