Armi da fuoco in Turchia, aumento incontrollato e preoccupante: ecco perché

Secondo un’indagine condotta dalla fondazione Umut, negli ultimi in Turchia si registra un preoccupante aumento della circolazione di armi da fuoco. Secondo quanto riferisce e riporta Le Monde, circa il novanta per cento delle armi presenti nel paese non è registrato e i possessori agiscono senza una licenza ufficiale. La legge attuale, obsoleta e priva di disincentivi efficaci, non riesce a contrastare questa crescente diffusione nel paese.  Questi dati, inevitabilmente, stanno sollevando gravi preoccupazioni per chi ha preso a cuore la questione.



Evidentemente, la paura e i timori dell’instabilità dopo il tentato colpo di Stato del 2016 hanno convinto molti cittadini a cercare una forma di sicurezza attraverso il possesso di armi da fuoco, alimentando oltremodo una situazione delicata. La legislazione prevederebbe pene salate per il possesso illegale, ma nella maggior parte dei casi tutto si risolve con multe che rendono inefficace l’opera di dissuasione.



Armi da fuoco in Turchia, movimenti e organizzazioni di cittadini si mettono in moto contro la diffusione incontrollata di armi

Come riporta il noto quotidiano francese fondato da Hubert Beuve-Méry, la fondazione Umut e altri movimenti di cittadini starebbero cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica al fine di promuovere una revisione della legge sull’armamento. Tuttavia, occorre fare i conti con una politica che sembra non voler considerare soluzioni alternative.

Così la diffusione di armi da fuoco in Turchia sta diventando un problema sociale sempre più serio e da non sottovalutare, con gravi conseguenze sulla sicurezza pubblica e sulla stabilità del paese. Ciò che i movimenti contro le armi richiedono è un’azione ed un impegno urgente e concreto, quantomeno per arginare la circolazione incontrollata delle armi.