I Paesi dotati di armi nucleari hanno aumentato di un terzo la spesa per gli arsenali di armi atomiche negli ultimi cinque anni: allo stesso tempo hanno anche lavorato per modernizzare le loro scorte vista la situazione mondiale di crescenti tensioni. Secondo un rapporto della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (ICAN), i nove Stati del mondo dotati di armi nucleari hanno speso 91 miliardi di dollari per i loro arsenali solamente lo scorso anno, mentre un altro report dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) mostra che gli Stati dotati di armi nucleari stanno aumentando drasticamente la spesa mentre modernizzano e creano nuove armi nucleari.



Secondo Melissa Parke, capo dell’ICAN, “è in corso una corsa agli armamenti nucleari“, come affermato all’AFP. Parole che vengono condivise anche da Wilfred Wan, capo del programma sulle armi di distruzione di massa del SIPRI, secondo il quale “non vedevamo le armi nucleari svolgere un ruolo così importante nelle relazioni internazionali dai tempi della Guerra Fredda”. Il numero di testate nucleari nel mondo è in realtà diminuito all’inizio del 2024, arrivando a 12.121 rispetto alle 12.512 dell’anno precedente. Alcune di queste testate scomparse, però, sarebbero state vecchie e già programmate per essere smantellate. Secondo il rapporto svedese, 2.100 sono state tenute in stato di “elevata allerta operativa” sui missili balistici, anche quelle della Cina.



Boom spese militari: Stati Uniti primi per aumento

“Mentre il totale globale delle testate nucleari continua a diminuire man mano che le armi dell’era della Guerra Fredda vengono gradualmente smantellate, purtroppo continuiamo a vedere aumenti anno dopo anno nel numero di testate nucleari operative” ha affermato il direttore del SIPRI Dan Smith. Anche il rapporto dell’ICAN conferma quanto affermato dall’istituto di Stoccolma: nel 2023 la spesa per le armi nucleari in tutto il mondo è aumentata di 10,8 miliardi di dollari rispetto all’anno precedente, con gli Stati Uniti che rappresentano l’80% di tale aumento. La quota degli Usa, infatti, è pari a 51,5 miliardi di dollari ed “è superiore a quella di tutti gli altri paesi dotati di armi nucleari messi insieme”, ha affermato l’ICAN.



Il successivo maggiore finanziatore è stata la Cina, con 11,8 miliardi di dollari, seguita dalla Russia, con una spesa di 8,3 miliardi di dollari. È aumentata però anche la spesa britannica del 17%, arrivando a 8,1 miliardi di dollari. In totale nel 2023 la spesa mondiale è aumentata del 33% rispetto ai 68,2 miliardi di dollari spesi nel 2018, quando l’ICAN ha iniziato a raccogliere questi dati. La decisione di aumentare le proprie spese per gli armamenti nucleari nascerebbe dalla situazione mondiale incerta e poco pacifica.