La terra di Calabria farà da palcoscenico alla rassegna – Nuove Rotte Mediterranee 2023: Approdi. 

 “Ancora una volta, come ogni estate da ventitré anni, riaccendiamo la luce; e lo facciamo su luoghi potenti, evocativi, di grande significanza e possibili incantamenti. Perché questa è la vocazione di Armonie d’Arte” – evidenzia Chiara Giordano, direttrice artistica del festival.



Parco Archeologico Di Scolacium (Borgia – Cz) Parco Archeologico Di Sibari (Cassano Allo Ionio – Cs), Complesso Monumentale Del S. Giovanni (Catanzaro),Parco Della Scultura E Della Biodiversità Mediterranea (Catanzaro), Abbazia Benedettina Di Sant’Eufemia (Lamezia Terme – Cz), Grangia Normanna Di Montauro (Cz), Pietragrande (Montauro – Cz), Orto Botanico Di Soverato (Cz),Bosco Di Santa Maria (Serra San Bruno – Vv), Centro Storico Di Vibo Valentia sono alcuni dei siti che faranno da palcoscenico alla rassegna.



Il tema permanente Nuove Rotte Mediterranee si declina quest’anno nel tema Approdi: intesi come lo spazio della ricerca, della scoperta, delle nuove idee e delle nuove opportunità.

Tematiche importanti che necessitano di progettualità, di protagonisti e di visionari capaci di percorrere sentieri impervi, poco battuti che conducano ad approdi forieri di un nuovo futuro.

Su tutti segnaliamo a Scolacium “DNA: lo spettacolo che fa suonare la scienza”, un’opera originale dei Deproducers – che raduna alcuni musicisti di culto quali Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo, Riccardo Sinigallia, in co-produzione con la Fondazione AIRC. Il progetto si avvale della consulenza scientifica del filosofo evoluzionista Telmo Pievani, insieme a loro sul palco Roberto Angelini. Una conferenza scientifica che diventa uno spettacolo appassionante, un’esperienza immersiva alla portata di tutti. Sicuramente uno dei progetti più interessanti degli ultimi tempi.



La proposta meramente musicale vedrà il suo apice con l’esibizione di Alice (28 agosto c/o Parco Archeologico di Sibari) che oltre a rendere omaggio a Franco Battiato presenterà alcuni brani del nuovo album Eri Con me. Gli Incognito, con il loro acid-jazz saranno sul palco il 17 luglio a Pietragrande a Montauro. Jazz di qualità con il chitarrista Mike Stern alla guida della sua muscolare formazione (28 luglio, Abbazia Benedettina di Sant’Eufemia a Lamezia Terme). Interessante l’incontro tra Stefano Bollani & Trilok Gurtu (19 agosto, Parco Archeologico Scolacium). Oltre a Daniele Silvestri in concerto il 3 agosto,  Bosco di Santa Maria a Serra San Bruno.

Accanto a loro segnaliamo le esibizioni di due fra i nostri migliori musicisti quali la vocalist Maria Pia De Vito e il sassofonista Daniele Sepe (sempre geniale ed innovativo).

Altrettanta attenzione riservata alla musica classica a partire dal  Gàla Lirico Sinfonico (12 agosto  Parco Archeologico Scolacium), dedicato a Maria Callas, in occasione del centenario dalla nascita,  protagonista  Aida Garifullina, che omaggerà la più grande icona della lirica di tutti i tempi. Sul fronte del sostegno al territorio il Festival ospiterà le 2 ICO (Istituzioni Concertistiche Orchestrali) calabresi: una coproduzione con OSC/Orchestra Sinfonica Calabrese con una coproduzione originale “Omaggio a La Traviata” per i 170 anni dalla prima rappresentazione  (il 27 luglio c/o Bosco di Santa Maria) E ancora un’imponente produzione del Festival (10 agosto, Grangia di Montauro), che vede i “Carmina Burana di Carl Orff”, diretti da Leonardo Quadrini, con l’Orchestra Internazionale della Campania e il Coro Lirico Siciliano,  light design di grande impatto, di luce e di fuochi, con la voce recitante di Davide Riondino .

Tanto teatro  a partire da “Arithmos, dalle spiagge di Troia alle spiagge di Cutro”, nuova produzione originale del regista  Giancarlo Cauteruccio con Elisabetta Pozzi  (il 5 agosto, Bosco di Santa Maria di Serra San Bruno); i Motus, una delle compagnie  più accreditate nel teatro di ricerca, con due lavori: “Tutto Brucia Soundtrack”, ideazione e regia di Daniela Nicolò e Enrico Casagrande, con Silvia Calderoni, Stefania Tansini, e “Of The Nightingale I Envy The Fate” (dell’usignolo invidio la sorte). La Compagnia Teatrale Sotterraneo, presenta “Shakespearology” (13 luglio, Complesso del San Giovanni di Catanzaro). 

In prima nazionale il nuovo spettacolo di Lucrezia Lante della Rovere, “Una donna per tutte le stagioni”, spirata a “Emily Dickinson e i suoi giardini” di Marta McDowell,(16 luglio c/o Orto Botanico di Soverato); Paolo Crepet, presenta  “Comizi d’amore contemporanei. Dialogo sentimentale” (18 luglio, Grangia di Montauro). Il 22 agosto a Vibo Valentia e il 23 agosto c/o Grangia di Montauro una nuova produzione del Festival: “Napoli & Caruso” protagonista la bravissima Lina Sastri, accompagnata dall’Orchestra Sinfonica Calabrese interpreta temi memorabili della canzone antica e testi poetici da D’Annunzio a Di Giacomo e ad un raro repertorio sei-settecentesco operistico, frutto di un’accurata ricerca del direttore artistico del festival.  “Diari di approdi”, altra produzione originale (20 luglio, Complesso del San Giovanni), di Alba Porto, regista e attrice della compagnia Asterlizze, e Terra Madre Etno Ensemble, in cui la musica etnica e il folk sono il gancio per valorizzare valori fondanti come l’incontro, lo scambio, il confronto.

Grande l’attenzione riservata alla danza a partire dalla “Notte della Danza” (14 e 15 luglio, Parco Archeologico di Scolacium), che darà spazio alla valorizzazione dei giovanissimi danzatori della regione; il Gàla Rudolf Nureyev (17 agosto c/o Abbazia Benedettina di Sant’Eufemia), una serata omaggio all’indimenticato protagonista che ha rivoluzionato il ruolo maschile nella danza, con étoile internazionali di prestigiosi teatri come, tra gli altri, il Bolshoi. Da segnalare la sezione speciale, Borgia Borgo Espanso, a settembre, in via di definizione, dedicata alla musica sperimentale e digital art.

Cerchiamo profondità e altezze, radici e internazionalità, radicalità e inclusione, il piccolo e il grande, non ossimori ma complici, con la stessa attenzione, dedizione, gioia. E con la gratitudine per chi lavora a tutto questo in qualunque modo, e soprattutto per chi ci segue, per chi ci sostiene, per chi arriva da noi e con noi condivide piccoli pezzi di cammino o lunghi viaggi – sottolinea Chiara Giordano – Ancora una volta, come ogni estate da 23 anni, riaccendiamo la luce; e lo facciamo su luoghi potenti, evocativi, catturanti, di grande significanza e possibili incantamenti. Perché questa è la vocazione di Armonie d’Arte.