Due anni fa a Umbria Jazz, uno dei giovani studenti dei corsi della Berklee College of Music, quando gli chiesi chi fosse il suo batterista preferito mi fece il nome di Larnell Lewis. L’episodio non faceva che confermare lo stupore dal quale venimmo colti quando nel 2014 lo ascoltammo la prima volta a Londra al Ronnie Scott’s.
Nativo di Toronto, Larnell (marzo 1984), è di fatto diventato in poco tempo il batterista cardine degli Snarky Puppy e, se consideriamo la bravura degli altri elementi che si avvicendano nella formazione, incluso Robert “Sput” Searight e Jason “JT” Thomas, possiamo capire quale sia il livello tecnico del batterista canadese.
Fisico da giocatore di basket, Larnell Lewis unisce nel suo stile potenza, leggerezza, originale utilizzo dei piatti e passaggi difficilissimi, il tutto proposto in maniera raffinata, senza il cliché del batterista tutto muscoli.
Da giovanissimo si avvicina alla musica gospel grazie al padre direttore musicale in una chiesa pentecostale. A soli due anni incontra la batteria.
Mentre frequenta il secondo anno all’Humber College, viene cooptato da Jully Black e da Matt Dusk, con i quali è on the road per il suo primo tour canadese. Da allora, Larnell ha continuato nella sua crescita esibendosi in vari contesti con l’Humber College Studio Jazz Ensemble.
Durante gli anni del college ascolta una performance televisiva di Dennis Chambers, all’epoca con John Scofield e riesce a riproporla senza sapere che Chambers era solito esibirsi con il doppio pedale. Una volta conseguito il diploma inizia a lavorare professionalmente in studio e dal vivo con alcuni dei più importanti artisti canadesi quali Laila Biali, Molly Johnson OC, Divine Brown, Colleen Allen, e il leggendario David Clayton-Thomas cantante dei Blood, Sweat & Tears.
Nel 2009 torna all’Humber College come professore di batteria fino a diventare Capo del Dipartimento di Percussioni (2015). A latere della sua attività musicale Lewis ha dato sempre molto spazio all’insegnamento tenendo seminari e clinics in Canada, Stati Uniti, Europa, Singapore e Caraibi.
Con il crescere della sua fama viene chiamato ad esibirsi nelle band di alcuni dei più prestigiosi nomi della scena jazzistica quali Gary Burton, Pat Metheny, John Scofield, Etienne Charles, Gregory Porter, Benny Golson, Lalah Hathaway, Lisa Fisher, Kurt Elling. Esperienze importantissime, anche se la decennale collaborazione che lo lega alla cantante Laila Biali e al suo trio, lo influenzerà sia sul suo modo di suonare sia sul modo di comporre.
Grande la sua capacità di apprendere i ritmi più complessi con particolare abilità per quelli brasiliani, funk, cubani e caraibici. I genitori, anch’essi musicisti, sono infatti di origine caraibica e più precisamente di Saint Kitts e Neves e Larnell, fin da giovanissimo, si è esibito ogni settimana nella chiesa nella quale il padre era direttore musicale, prendendo dimestichezza con reggae, calypso, Soca e Zouk.
L’incontro con gli Snarky Puppy avviene a Toronto nel club The Rex dove entrambi suonavano. L’Ingresso nella band americana fa aumentare esponenzialmente la sua fama nel corso dei lunghi tour che la band,guidata da Michael League, effettuerà in ogni angolo del mondo. Con loro inciderà WE LIKE IT HERE (2014), CULCHA VULCHA (2016) oltre al recentissimo IMMIGRANCE.
Oltre ad aver vinto due Grammy Award, tra i riconoscimenti ricevuti spicca l’Oscar Peterson Award del 2004. Nel 2017 Larnell è stato nominato quarto destinatario dell’Emerging Jazz Award della Toronto Arts Foundation un premio destinato a sostenere la realizzazione di nuovi progetti di musicisti compositori: “Come musicista hai molti sogni che non sempre puoi realizzare per motivi finanziari. Io sogno e, spesso, sogno in grande. Un premio come questo ti consente di far sì che i tuoi sogni diventino realtà” ha detto.
Eccolo quindi arrivare all’esordio con il suo primo album solo IN THE MOMENT contenente tutte sue composizioni originali: “Si può dire che questo album tiene conto dei ricordi e delle esperienze di quindici anni.E’ un punto di partenza, quasi un nuovo giorno, senza dimenticare il passato”.
In effetti, in questo cd Lewis, che lo ha prodotto e arrangiato insieme a Eddie Bullen, ripercorre con la sua sensibilità e ripropone in chiave attuale gran parte del jazz e della musica americana degli ultimi quaranta anni. In una intervista Lewis ha dichiarato di aver trovato i prodomi del suo stile ascoltando l’album PERCEPTUAL del batterista Brian Blade pubblicato nel 2000.
IN THE MOMENT, da poco reperibile in Italia, dimostra come i nomi nuovi della musica mondiale, oltre alle indubbie capacità sullo strumento, sviluppano un’idea di musicista a tutto tondo.
Dieci i brani presenti dalla iniziale Rejoice che ti avvolge completamente con il suo sound; accanto alla batteria del leader, la chitarra di Elmer Ferrer, il synth di Courtenay Frazer (che solo il suo!), Samuel Williams al basso oltre ai fiati di Alexis Baro (tromba), Neil Brathwaite (sax). Venti i musicisti a turno coinvolti nell’album, senza che questo vada a discapito del sound e della omogeneità di IN THE MOMENT.
Larnell Lewis è presente in tutti i brani alla batteria oltre a suonare percussioni, tastiere, synth e synth basso oltre agli interventi vocali nella suggestiva Essence of Joy. Il clima funk di Beignets è tipico degli Snarky, ma in Coconuts si avvertono le sue origini caraibiche con interessanti soluzioni ritmiche ben evidenziate anche dal Fender di Michael Shand. Il toccante tema dà il via a The Promise con i crash del leader ad evidenziarlo. Una ballad che sembra uscire da un album del Pat Metheny Group.
Clima completamente jazz in The City Lights e No Access? Eccellenti Robi Botos al piano e William Sperandei alla tromba con il leader che mostra grande approccio allo swing, a conferma della sua duttilità stilistica.
In quel gioiellino di Circles and Pendulums (1’36) nel quale suona tastiere e piano si rappresenta la bellezza e anche la “leggerezza” di questo artista che ha realizzato uno degli album più belli di questi ultimi tempi, dimostrando notevoli capacità compositive (rare per un batterista) oltre a capacità di leader chiamando a sé musicisti che meglio di così non potevano interpretare il ruolo assegnatogli.
Tornano ritmi e strumenti caraibici (kalimba) in Essence of Joy con la melodica a proporre il tema riusciti gli intrecci percussivi con il flauto di Rob Christian in evidenza .
Toccante In the Moment registrata da Lewis dal vivo in studio utilizzando il pad Yamaha DTX Multi-12 percussion.
Dinamitardo il finale con Change Your Mind nel quale Lewis ospita due compagni degli Snarky Puppy: Shaun Martin (suo il synth solo) oltre al chitarrista Mark Lettieri, sostenuti dalla impeccabile sezione fiati. Clima incandescente con una esplosivo stacco finale di batteria dove Lewis, compie una serie di inarrivabili passaggi che solo grandi batteristi sono in grado di suonare. Si raccomanda “vivamente”.