Arnold Schwarzenegger ha parlato dell’intelligenza artificiale elogiando Terminator, saga di cui lo stesso attore austro-americano è l’assoluto protagonista, nonchè il suo scrittore e regista James Cameron. Di fatti, come sottolineato da Schwarzenegger, quella pellicola ha anticipato ciò che sta accadendo (in parte) in questi giorni, quindi una presa di “potere” sempre maggiore da parte dell’IA. In Terminator, spiega ancora Schwarzenegger in un recente evento, le macchine acquisiscono la consapevolezza di se e quindi prendono il controllo del mondo, una tematica quanto mai attuale e temuta.



“Dopo decenni il film è diventato una realtà. Quindi non è più fantasy o futuristico. È qui, oggi. E questa è la prova di quanto sia straordinario Cameron”, le parole dell’attore, ex governatore della California, in merito alla pellicola il cui primo capitolo è uscito nel lontano 1984, film che di fatto fece conoscere al mondo intero lo stesso artista. L’ex bodybuilder ha poi aggiunto: “È uno sceneggiatore così straordinario ed è un regista così incredibile, anche questa è una di quelle cose di cui vorrei potermi prendere il merito. Posso solo prendermi il merito del personaggio che ho interpretato e del modo in cui l’ho interpretato. Ma ha creato lui questo personaggio. L’ha scritto divinamente ed è per questo che è il regista numero uno al mondo”.



ARNOLD SCHWARZENEGGER E L’IA: “OGGI TUTTI HANNO PAURA”

Quindi Arnold Schwarzenegger ha concluso: “Oggi, tutti ne hanno paura, di dove andrà a finire”. Ricordiamo che in Terminator le “macchine”, precisamente Skynet, prendevano coscienza di se e quindi il potere, scatenando poi una guerra che sterminò gran parte degli uomini: la speranza ovviamente è che non si verifichi lo stesso nel mondo di oggi.

Sulla questione Intelligenza Artificiale si è espresso di recente anche un altro grande protagonista del mondo del cinema, leggasi il regista Christopher Nolan, che parlando con Wired ha ammesso: “La crescita dell’intelligenza artificiale in termini di sistemi d’arma e i problemi che creerà sono stati molto evidenti per molti anni. Pochi giornalisti si sono presi la briga di scriverne. Adesso che c’è un chatbot in grado di scrivere un articolo per un giornale locale, all’improvviso è crisi”.