Si allarga l’inchiesta sugli ultras di Milan e Inter, arrestati ieri con vari capi d’accusa tra cui associazione a delinquere, estorsione e vari illeciti nell’ambito della vendita di biglietti e servizi relativi agli eventi sportivi a San Siro. I vertici delle due tifoserie secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbero agito con metodi riconducibili a quelli di una vera e propria organizzazione di stampo mafioso, probabilmente coinvolgendo anche personaggi famosi e dirigenti sportivi in seguito a minacce. Tra i coinvolti, oltre agli arrestati, sono spuntati anche altri nomi che risultano ora indagati. Circa 40 persone in totale che collaboravano con i leader del tifo organizzato nel giro d’affari legato alle partite ma non solo.
Tra i reati già confermati ci sono soprattutto le richieste di denaro, estorto come pizzo, per qualsiasi cosa venduta allo stadio, come ad esempio il parcheggio o le bevande e i panini, non solo dai venditori interni ma anche dagli ambulanti presenti all’esterno. Quello che ora è da stabilire è anche il presunto collegamento con le società calcistiche e con i protagonisti come allenatori, calciatori e funzionari, che anche se completamente estranei alla questione giudiziaria non essendo in alcun modo indagati, potrebbero essere presto chiamati a chiarire alcuni episodi emersi dalle intercettazioni.
Inchiesta ultras Milan e Inter, spuntano intercettazioni tra il leader della curva Nord Ferdico e Simone Inzaghi
Ultras di Milan e Inter arrestati per associazione a delinquere, dopo lo scandalo scoppiato che fatto scattare le misure cautelari per 19 esponenti delle due tifoserie, spuntano nuove accuse, testimonianze ed intercettazioni. In particolare, come si legge dai documenti dell’ordinanza, potrebbero presto essere coinvolte altre persone, legate direttamente ai club sportivi come “soggetti danneggiati“, ma anche come “persone nominate appositamente per intrattenere rapporti con i capi ultras“.
Su quest’ultimo punto infatti è intervenuto anche il procuratore Viola che in conferenza stampa questa mattina ha dichiarato: “Accerteremo l’eventuale tentativo di condizionamento mafioso ai danni delle società calcistiche“. Ci saranno infatti da chiarire alcuni episodi che sono stati registrati dalle intercettazioni telefoniche, soprattutto nella conversazione tra uno dei capi degli ultras dell’Inter Marco Ferdico e Simone Inzaghi, nella quale si fanno pressioni al fine di ottenere 200 biglietti in più per assistere alla finale di Champions League nel 2023. La richiesta, con l’obiettivo di ottenere maggiori introiti era stata accompagnata dalla minaccia di mancata partecipazione alla partita in questione da parte di tutta la curva Nord.