Nel corso degli ultimi mesi si sono moltiplicati i gesti eclatanti firmati dagli attivisti per il clima. Dalla sigla Ultima Generazione ai gruppi meno conosciuti, sempre più eco-teppisti hanno bloccato le strade delle grandi città o peggio ancora hanno deturpato statue e palazzi storici in nome di una battaglia combattuta nella maniera peggiore possibile. E la politica non ha intenzione di rimanere a guardare: la Lega ha proposto l’arresto nei confronti di chi blocca le strade. Ma non solo.
Dopo le maxi-multe nei confronti degli eco-vandali pizzicati a imbrattare monumenti e palazzi storici, il Carroccio ha messo sul tavolo l’arresto e il daspo nei confronti di chi ferma il traffico per manifestare contro il cambiamento climatico. La proposta di legge del partito di Matteo Salvini porta la firma del deputato Gianangelo Bof e l’obiettivo è noto: istituire il reato di blocco stradale.
La proposta della Lega contro gli attivisti per il clima
Oggi bloccare una strada può essere punito con una multa da 1.400 euro. Secondo quanto riportato dal Messaggero, la proposta della Lega prevede la reclusione da sei mesi a tre anni. E ancora l’arresto in flagranza e la possibilità di daspo urbano, ossia l’allontanamento dalla città che potrà essere disposto dal questore. Così il deputato leghista: “Abbiamo già assistito a tristi scene di sedicenti gruppi attivisti ambientalisti ed ecologisti che impediscono, spesso con il proprio corpo, la mobilità, soprattutto nelle ore di punta, provocando un grande disagio fra gli automobilisti”. Nella proposta di legge vengono ricordati gli episodi del 19 ottobre scorso – blitz degli attivisti sull’A4 Milano-Torino – e poi lo stop su via Fulvio Testi a Milano, una delle principali strade di accesso alla città. Ma non è tutto. Il testo prevede inoltre che il reato venga esteso anche ai blocchi su ferrovie e strade ferrate.