L’arresto di ex terroristi italiani in Francia nell’ambito dell’operazione “Ombre rosse”, nei confronti dei quali è stata richiesta l’estradizione dal Paese transalpino, è stata “un’esibizione di forza, un’operazione di distrazione di massa da parte di uno Stato che non sa fare lo Stato”. L’ex brigatista Francesco Piccioni, condannato all’ergastolo, ha parlato in questi termini ai microfoni dell’agenzia di stampa Adnkronos: “Quel gruppo viene usato come un frigorifero da cui ogni tanto si tira si tira fuori qualcosa per dire ‘vedete siamo bravi, abbiamo preso questo’ – ha asserito –. È ridicolo, la prossima retata sarà nelle Rsa, vista l’età dei latitanti”.



Secondo Piccioni, quest’operazionenon è una cosa seria, se non per la vita di quelle persone. Per come la vedo io, non sono gesti politici di uno Stato forte o di uno Stato che difende i propri princìpi. C’è un po’ di rabbia e c’è anche un po’ di noia, perché è una cosa che si ripete nel tempo. Ci sono gli amici a cui uno pensa, certo, ma che sarebbe accaduto di nuovo lo sapevano già anche loro. Sono abituatissimi. Questa, in fondo, è una risorsa per uno Stato che non ha molte altre cose di cui vantarsi. Così un giorno tocca a Battisti, un giorno a Petrella… e questa cosa andrà avanti fino a quando i magistrati francesi non esamineranno per la decima volta forse la stessa montagna di fascicoli che ha già portato altri magistrati francesi a negare l’estradizione”.



TERRORISTI ARRESTATI IN FRANCIA, PICCIONI: “AMNISTIA? NON CI CREDO PIÙ”

Francesco Piccioni, intervistato da Adnkronos, ha poi aggiunto, relativamente agli arresti ai danni degli ex terroristi italiani in Francia, che “gli Stati seri che vogliono chiudere una pagina della loro storia, fanno come è stato fatto dopo ogni conflitto e ogni guerra, fanno le fucilazioni o le amnistie”. Ma all’amnistia Piccioni non crede più: “Di queste cose ho discusso con Cossiga e Forlani oltre 20 anni fa e in maniera molto più seria, perché quelli contro cui abbiamo combattuto, i Forlani, gli Andreotti, i Cossiga, erano degli statisti. Certo, anche loro non sono riusciti a prendere una decisione, però almeno si erano posti il problema. Oggi mi sembra che non ci si ponga nemmeno quest’ordine di questioni. Non credo che ci sia spazio di discussione politica dentro questo Governo. Se si ha intenzione di chiudere con un periodo storico non si fa una cosa del genere, non si ordina una retata”. Infine, una riflessione su chi sostiene che gli ex brigatisti dovrebbero fare più autocritica: “In un Paese che ha appena superato la soglia di 120mila morti Covid perché ha distrutto volontariamente il sistema sanitario pubblico, se dovessimo discutere di autocritiche, vorrei che qualcuno si facesse avanti”.

Leggi anche

Ultime notizie/ Ultim'ora oggi, Alessandro Impagnatiello condannato all'ergastolo in primo grado