In Inghilterra il movimento del calcio femminile è particolarmente seguito e apprezzato: questo fa sì che spesso, ciò che accade nelle squadre ‘Women’, abbia risalto quasi come quanto nel maschile, nel bene o nel male. Nella polemica, negli ultimi giorni, è finita la formazione dell’Arsenal, che non ha in organico neppure una giocatrice che non sia bianca. La foto di squadra pubblicata dai Gunners ha attirato non pochi commenti, che facevano notare come appunto in squadra non fosse rappresentata la diversità della società moderna. Il club ha risposto con un comunicato dopo le proteste dei tifosi: “Riconosciamo che la nostra attuale prima squadra non riflette la diversità esistente nel club e nelle comunità che rappresentiamo”.



Nella nota diffusa, la società parla inoltre di “una priorità chiave” quella di rendere l’organico più diversificato. Nella foto che ha scatenato le polemiche compaiono 27 calciatrici e l’allenatore Jonas Eidevall, svedese: dunque, tutti bianchi. L’immagine ha avuto quattro milioni di visualizzazioni e ha attirato non poche critiche: “Nel 2023 nessuna squadra professionistica, maschile o femminile, dovrebbe essere formata da un organico soli bianchi“, si legge in uno dei commenti.



Arsenal femminile: “Nelle nostre squadre diversi background”

Dopo le polemiche scaturite dalla foto di squadra del club femminile, l’Arsenal ha risposto: “In tutte le nostre squadre, compresi i settori giovanili maschili e femminili, siamo orgogliosi che giocatori dai background diversi abbiano contribuito alla nostra storia, al nostro successo e alla nostra cultura”. A inizio ottobre, la commissione incaricata di analizzare lo stato del calcio femminile in Inghilterra presieduta dall’ex giocatrice Karen Carney aveva indicato come priorità quella di maggiore presenza delle minoranze in campo e fuori.



Non mancano però neppure le contro-polemiche. Come quella di Hoara Borselli, che su Libero scrive: “Per fare una squadra di calcio “si chiama un esperto in demografia e gli si chiede di presentare una mappa sulla composizione antropologica della città. Portiere asiatico, due terzini neri dei quali uno biondo ossigenato. In mediana tre bianchi, uno di 17 anni, uno di 30 e uno di 72 (un po’ lento, ma ha tanta classe…). E poi l’attacco con un solo sessantacinquenne all’ala destra (nero) tre punte di cui una asiatica, e infine l’ala sinistra, fortissima, un venticinquenne coi capelli rossi”. Ovviamente, una provocazione bella e buona per rispondere alle tante polemiche.