Gli arsenali sono quasi al livello di allarme: questo l’avvertimento del capo di Stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone. Scorte militari vicine alla soglia d’emergenza a causa della guerra in Ucraina, è l’allarme dell’ammiraglio intervenuto in audizione alla commissione Difesa ed Esteri del Senato. Il sostegno a Kiev, dunque, ha creato dei problemi un po’ a tutti.



“Quando mi sono trovato nei vari consessi con le nazioni alleate o con quelle che fanno parte con altri del gruppo di contatto per l’Ucraina, sono stati tutti fortemente coinvolti e preoccupati per l’abbassamento del livello delle scorte, che non si è abbassato oltre il livello di allarme ma tutti quanti ci siamo avvicinati a quel limite e ci siamo resi conto che non abbiamo un supporto adeguato in questi casi”, le parole di Cavo Dragone riportate da La Verità.



“Arsenali quasi a livello di allarme”

La necessità di rimpolpare gli arsenali è legata sia alle circostanze attuali, sia alle decisioni prese in passato sulla demilitarizzazione dell’occidente. “Abbiamo vissuto gli ultimi venti anni pensando di fare lotta al terrorismo, guerre asimmetriche e peacekeeping, ma un’attività così massiva come si è manifestata nel teatro ucraino-russo non era tra le priorità”, ha rimarcato l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. Secondo l’esperto, inoltre, questa situazione potrebbe tramutarsi in una vera e propria occasione: “La sovranità nazionale è un tema di elevata sensibilità, ma dobbiamo concepire gli sviluppi della difesa europea come ulteriore arricchimento delle capacità di difesa dell’Occidente nel suo insieme, soprattutto dei suoi valori fondamentali, in una prospettiva integrata con l’Alleanza atlantica, anche se qui c’è ancora molta strada da fare”. Il capo di Stato maggiore della Difesa ha inoltre puntualizzato: “La disponibilità di adeguate risorse umane, sia militari che civili, costituisce il primo requisito affinché le forze armate possano affrontare con successo l’evidente ampliamento dei propri compiti istituzionali. E’ necessario compiere altri passi necessari alla luce delle nuove sfide che ci attendono”.

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