Ordine d’arresto per i complici di Artem Uss, il figlio dell’oligarca russo molto vicino a Vladimir Putin. Si tratta di 6 soggetti in totale (un italiano di origini bosniache e 5 stranieri), di cui due già arrestati. I carabinieri di Milano e Brescia, coordinati dalla Procura, stanno dando esecuzione in collaborazione con Eurojust e le autorità americane, ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Milano nei confronti dei soggetti di cui sopra, gravemente indiziati dei reati di evasione e procurata evasione in concorso, con l’aggravante del reato transnazionale in relazione all’evasione dagli arresti domiciliari del cittadino russo Artem Uss. Già arrestati basista Vladimir a Desenzano del Garda, nonché il figlio Boris in Croazia.



Il primo, secondo quanto si legge su Rai News, avrebbe svolto dei sopralluoghi nella zona di Cascina Vione, a Basiglio, per poi prelevare il giorno della fuga il 41enne Artem Uss, accusato dagli americani di aver ottenuto della tecnologia militare da società statunitensi ma anche di aver contrabbandato milioni di barili di petrolio e riciclato ingenti cifre per gli oligarchi russi. Il dipartimento di stato degli Stati Uniti ha annunciato anche una taglia da 7 milioni di dollari su Artem Uss, imprenditore e figlio del governatore di Krasnojarsk, evaso appunto da Basiglio lo scorso mese di marzo, mentre si trovava agli arresti domiciliari in attesa poi dell’estradizione negli Stati Uniti.



ARTEM USS, ORDINE D’ARRESTO PER I SUOI COMPLICI: “ACCUSATO DI AVER ORCHESTRATO UNA FRODE…”

Attraverso un comunicato viene specificato che la somma viene offerta “per informazioni che possano portare all’arresto e alla condanna per aver partecipato ad attività criminali organizzate transnazionali”.

Nello stesso si ricorda che Uss è accusato di aver “orchestrato una frode transnazionale, operazioni di contrabbando e riciclaggio di denaro attraverso la Nord-Deutsche Industrieanlagenbau GmbH (Nda GmbH), una società di commercio di equipaggiamento industriale con sede ad Amburgo” e accusato di aver “esortato in modo illegale milioni di dollari di materiale militare e tecnologia segreta a duplice uso dagli Stati Uniti alla Russia”, e di “aver usato il sistema finanziario Usa per facilitare il contrabbando di milioni di barili di petrolio dal Venezuela”.