Povera Roma. Non bastavano gli arbitri, gli infortuni in serie, le squalifiche e la sconfitta col Bologna. Ci voleva pure “Dago” che ha tirato fuori dal cilindro una polemica al veleno su Stefano Scalera, ormai ex capo delle relazioni istituzionali dell’As Roma, scelto un anno fa, personalmente, dal presidente Dan Friedkin. Scalera ha rassegnato le dimissioni per raggiungere Daniele Franco al Mef dove giocherà la partita del Pnrr, fondamentale per il Paese.



Per l’ex dirigente giallorosso si tratta di un ritorno al Ministero dell’Economia dopo solo un anno. Ma negli ambienti politici e romani è ben noto che Scalera sia uno dei tecnici più stimati dall’attuale presidente del Consiglio (di fede giallorossa). Per un romano-romanista come Scalera si tratta di un doloroso distacco dalla sua Roma per cause di forza maggiore: partecipare al piano di ripresa dell’Italia. I Friedkin hanno compreso e hanno accolto le dimissioni.



Quindi non lo hanno cacciato, non hanno rinunciato allo stadio di proprietà e non sono delusi dal suo operato. Come si può ben vedere, stavolta, non c’è nessun retroscena piccante. Nonostante ci abbiano provato. Magari imbeccati da qualche importante comunicatore romano (e pure romanista) che ha provato a ricamarci su. Si sa che nella vorticosa e complessa psicologia del romanismo c’è sempre anche tanto autolesionismo. E spesso gli interessi di “parrocchia” societaria prevalgono su quelli della squadra.

Che bisogno c’era di spruzzare del fango su un personaggio perbene come Scalera che torna a fare il suo mestiere in un momento delicato come quello che stiamo passando? Piuttosto, sportivamente parlando, anche la Roma non se la sta passando bene. E ai tifosi, oggi, interessa molto di più scoprire se Mourinho troverà 11 giocatori (decenti) da schierare in campo contro l’Inter. Chi svelerà questa notizia avrà fatto un vero scoop! Non ce ne voglia Scalera, a cui va il nostro in bocca al lupo per la sua nuova partita.