Paolo Antonio Ascierto, direttore dell’Unità di Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori – fondazione Giovanni Pascale di Napoli, è al lavoro su un nuovo vaccino anti-coronavirus. Ad annunciarlo poco fa, tramite la sua consueta conferenza stampa in diretta Facebook del venerdì, è stato il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che ha appunto annunciato: “Si sta lavorando alla produzione di un vaccino sotto la direzione di Ascierto d’intesa con lo Spallanzani ed un altro ospedale di Milano. Capofila è Ascierto. Il vaccino – ha aggiunto il presidente della regione Campania – interviene sulla sequenza genetica del cittadino – ha aggiunto De Luca – è una ricerca di avanguardia che speriamo possa produrre risultati in tempi rapidi”. Quindi De Luca ha aggiunto e concluso: “Appena il vaccino arriverà, l’equipe provvederà a distribuire il vaccino alle persone che ne hanno bisogno”.
NUOVO VACCINO ASCIERTO: IL MEDICO IN PRIMA FILA DA SEMPRE CONTRO IL COVID
Senza dubbio parole che fanno sperare quelle di De Luca su Ascierto e il vaccino. Del resto l’epidemia di coronavirus, soprattutto in alcune regioni come appunto la Campania, sembra ormai fuori controllo, e anche oggi sono stati registrati più di 3.000 casi giornalieri per il secondo giorno di fila. Paolo Antonio Ascierto, come ricorda il quotidiano Il Mattino, è dallo scorso mese di febbraio in prima fila nella lotta contro il coronavirus, ed è stato uno dei primi medici ad aver sperimentato il farmaco tocilizumab sui pazienti affetti da covid, con esiti decisamente positivi: uno studio dello scorso mese di settembre indica benefici sul 44% dei pazienti trattati con il farmaco, riducendo il rischio per i pazienti di utilizzare la ventilazione meccanica se non addirittura la morte. “Questo risultato – aveva spiegato Ascierto – avvalora quella che è stata la nostra impressione sul campo, ovvero l’utilità del tocilizumab nel ridurre il rischio di aggravamento nei pazienti in subintesiva, quando vi è una vera e propria tempesta citochinica in corso, dimostrando che questo sottogruppo di pazienti può trarre beneficio dal trattamento con anti-interleuchina-6”.