Asia Argento ha appena pubblicato il suo libro autobiografico “Anatomia di un cuore selvaggio”, uscito il 26 gennaio, in cui ripercorre episodi molto forti della sua vita, come le violenze subite nel mondo del cinema. Dopo il caso Harvey Weistein, Asia Argento ha accusato il regista Rob Cohen di averla violentata nel 2002: “È la prima volta che parlo di Cohen. Successe nel 2002 mentre giravamo xXx. Abusò di me facendomi bere il Ghb, ne aveva una bottiglia. Ai tempi sinceramente non sapevo cosa fosse. Mi sono svegliata la mattina nuda nel suo letto”, ha raccontato al Corriere della Sera, anticipando i temi affrontati nel libro. Nel salotto di Verissimo, l’attrice ha rivelato di non aver denunciato subito l’abuso perché all’epoca non aveva capito bene cosa fosse realmente accaduto.
Rob Cohen ha negato ogni accusa, tramite una nota riportata dal suo portavoce al sito americano Deadline: “Il signor Cohen nega assolutamente l’aggressione nei confronti della signora Argento, è una notizia assolutamente falsa. Quando lavoravano insieme hanno avuto un ottimo rapporto e il signor Cohen la considerava un’amica. Quindi questa affermazione che parla di fatti risalenti al 2002 è sconcertate, soprattutto considerando quanto è stato riferito da Asia nel corso degli ultimi anni”.
Asia Argento racconta le violenze subite
Nell’ottobre 2017 Asia Argento è stata tra le prime a denunciare pubblicamente per violenza sessuale il produttore cinematografico Harvey Weinstein, dando vita al movimento del Metoo. In particolare l’attrice italiana ha raccontato a Ronan Farrow, autore dell’inchiesta su Weinstein, la violenza subita nel 1997, quando aveva solo 21 anni, durante un party in Costa Azzurra. In una recente intervista al Corriere della Sera, Asia Argento ha spiegato perché è rimasta a legata per tanti anni al produttore: “Io avevo rimosso lo stupro. Quando tornò e mi chiese scusa dicendo che era mio amico, offrendosi di aiutarmi a trovare una tata per Anna Lou in America, nel 2002, non avevo ancora iniziato il percorso di analisi per capire cosa mi avesse fatto per due volte. Non avevo nessuno negli Stati Uniti, ero sola”. Weinstein è stato condannato a 23 anni di carcere: “Penso che se lo meriti. Non l’ho perdonato perché non si può perdonare una persona che ha fatto quelle cose a così tante donne. Penso che sia nel posto dove merita di stare”, ha detto l’attrice a Verissimo. Nel 2018 l’attrice è stata a sua volta accusata di violenze dall’ex baby star Jimmy Bennett, che ha interpretato suo figlio nel film del 2004 “Ingannevole è il cuore più di ogni cosa”, quando lui aveva 17 anni e lei 37.