Per la prima volta dopo la sua liberazione e per la prima volta da quando cominciò anni fa il suo calvario con la condanna a morte per blasfemia, Asia Bibi ha parlato nel corso di una intervista, tenuta da due corrispondenti pachistani del quotidiano inglese The Telegraph. Anche se finalmente assolta dai tribunali del suo paese, la donna è stata costretta a fuggire in Canada con la sua famiglia e vive in una località segreta, perché diversi fondamentalisti islamici hanno giurato di volerla uccidere anche se la giustizia l’ha assolta. Rimarrà per sempre colpevole di blasfemia per loro. Asia Bibi ha risposto con alcuni messaggi audio a domande mandate in occasioni diverse: “Il mio cuore si è spezzato quando ho dovuto espatriare senza potere incontrare diversi miei familiari. Il Pakistan è il mio Paese, la mia patria. Amo la mia terra” ha detto la donna cristiana, perseguitata per la sua fede, oggi 54 anni. Ha anche detto che vorrebbe venire a vivere in Europa, ma vergognosamente nessun paese europeo le ha mai promesso di concederle asilo, unico paese al mondo è stato il Canada.
PENSAVO SEMPRE AI MIEI FIGLI
Nessuna cessione alla rabbia o alla vendetta, in perfetta sintesi con questa piccola donna coraggiosa che è sempre stata animata dalla sua grande fede. Piuttosto Asia Bibi ha voluto dedicare un pensiero a quanti ancora, e non sono pochi, sono vittime delle accuse di blasfemia nel suo paese, accuse irrisorie che nascondono quasi sempre il tentativo di espropriare ai cristiani le loro case o le loro terre: “ci sono molti altri casi di accusati in detenzione da lungo tempo e anch’essi meritano una sentenza adeguata”. A proposito della sua quasi decennale prigionia ha detto: “A volte ero così scoraggiata e mi domandavo se sarei mai uscita dal carcere. Mi chiedevo che cosa sarebbe successo in seguito, se rischiavo di restare lì per tutta la vita. Quando le miei figlie venivano a visitarmi in carceren on piangevo mai davanti a loro, ma piangevo da sola quando se ne andavano. Erano tutto il tempo nei miei pensieri”.