La corsa dei prezzi colpisce anche gli asili. Le rette per nidi e materne sono in aumento del 10,1% rispetto all’anno scorso, inoltre è aumentato anche il servizio mensa, del resto luce e riscaldamento hanno mandato in tilt le scuole. Mancavano praticamente solo i servizi all’infanzia all’appello. Una situazione paradossale, visto che la stangata arriva a meno di un anno dall’entrata in vigore del Family Act che affidava al governo il compito di sostenere le famiglie e di tagliare il peso delle rette. Invece, il Comune di Milano ha varato un aumento dell’8,1% a partire da gennaio, altri si sono mossi deliberando rincari medi legati all’inflazione; invece, gli istituti privati stanno studiando aumenti anche superiori al 10%.



Gli aumenti del capoluogo lombardo variano da 8,3 a 49,6 euro al mese a cui si aggiunge il rincaro del servizio mensa e dei centri estivi. Assonidi spiega che per questo motivo diverse strutture “stanno valutando i margini d’intervento per capire se ci sia spazio per rivedere le rette subito”. Invece sono già scontati i ritocchi verso l’alto a partire dal prossimo anno scolastico.



STANGATA ASILI, “LA SITUAZIONE È INSOSTENIBILE”

Per pareggiare i conti dovremo chiedere un aumento del 20%, ma non sarebbe sostenibile per la maggior parte delle famiglie”, spiega Assonidi, come riportato da La Stampa. Già ora le strutture lavorano in perdita o quasi, quelle che potrebbero chiudere aumentano giorno dopo giorno. Giampiero Redaelli, presidente di Fism (Federazione italiana scuole materne), ha spiegato che si stanno studiando tutte le soluzioni possibili per scongiurare il rischio di interrompere il servizio, “ma la situazione è insostenibile”. Inoltre, ha aggiunto che i costi sono aumentati del 20%, per alcune voci addirittura del 30%. Per questo motivo molte scuole hanno annunciato aumenti a partire da gennaio. I rincari in questo caso oscillano tra il 10 e il 15% a fronte di una retta media mensile, per le scuole Fism, di circa 200 euro. Come riportato da La Stampa, Assonidi ritiene legittime le richieste di adeguamenti salariali da parte dei dipendenti. Una cosa è certa: per Fism e Assonidile scuole non ce la fanno più”. Mentre le rette aumentano a due cifre, i salari restano fermi e bonus e assegni unici vengono erosi dall’inflazione.

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