ASILO L’AQUILA, IL PERDONO DEL PAPÀ DI TOMMASO
«È stata una fatalità, un disgrazia. La madre dei gemellini non c’entra nulla, non coviamo un senso di vendetta nei confronti di quella donna. Sarà disperata quanto noi, anche la sua vita in fondo è stata rovinata»: lascia senza fiato sentire un padre che ha appena perso il figlio, Tommaso, in una situazione assurda, perdonare così la responsabile di questa tragedia.
Si parla ovviamente del fatto di cronaca che ha sconvolto l’Aquila, dove un’auto è piombata sull’area giochi di un asilo schiacciando e uccidendo un bimbo di 4 anni: a “La Repubblica” parla Patrizio D’Agostino, padre di quel piccolo angelo ora salito in Cielo. No rancore, no rabbia e un senso “religioso” dimostrato – lo ripetiamo – che restar tanto misterioso quanto commovente: la Procura indaga ma di incidente si tratta, con l’auto – una Passat – lasciata forse senza freno a mano inserito (si investiga se per dimenticanza della proprietaria o se per guasto) e che è piombata sull’asilo mentre la donna stava andando a ritirare le sue piccole gemelline. Tommaso è morto, altri 5 bimbi sono stati feriti, ma ad impressionare sono le parole di questo uomo semplice, che il prossimo 3 luglio convolerà a nozze con la donna madre del suo Tommy.
PATRIZIO D’AGOSTINO: “DIO VOLEVA UN ANGELO E HA SCELTO IL MIO TOMMY”
«Si può dire che l’abbia vissuta in diretta. Ero sul terrazzo di casa mia quando ho sentito un boato»: la famiglia D’Agostino vive vicinissimo all’asilo, spiega Patrizio, «In quel momento ho detto a mia moglie ‘è successo qualcosa a Tommaso’. Lei era più calma ma io no».
In pochi minuti arriva dentro la struttura e lì la scoperta che nessun famiglia vorrebbe mai fare: «C’era un inferno. Ho visto una macchina nel giardino dell’asilo. I pompieri erano riusciti a sollevare la vettura con un sistema ad aria compressa e il mio piccolo Tommaso era lì, con gli occhi chiusi, pallido. Non ho nulla da recriminare ai soccorsi, hanno tentato il tutto per tutto». Sempre a “Rep” l’uomo racconta della speranza che Tommy sia morto sul colpo, «Immaginarlo agonizzante mi toglie il respiro». Ma ancora più incredibili sono le parole usate dal padre di Tommaso per perdonare la donna proprietaria di quella Passat: «Sarà disperata quanto noi, anche la sua vita in fondo è stata rovinata. Si vede che il Signore aveva bisogno di un angelo e ha scelto Tommaso». Viene infine chiesto se lui e la moglie accoglierebbero la donna se eventualmente volesse fare loro visita: «certo, la accetteremo nella nostra casa, vivrà con questo peso per tutta la sua vita ed è giusto darle un abbraccio e farle sentire che abbiamo capito: si è trattato di una disgrazia, non di una sua volontà».