Vito De Filippo, onorevole del Pd, ha presentato in Parlamento – prima che venissero sciolte le Camere – una proposta di legge per fare sì che l’asma grave sia riconosciuta come una patologia cronica e invalidante. Un cambio di passo che, come riportato da Sanità informazione, fornirebbe dei vantaggi non indifferenti a coloro che ne soffrono, i quali verrebbero iscritti in uno specifico Registro nazionale dall’Istituto Superiore di Sanità.
Innanzitutto, la nuova condizione permetterebbe ai pazienti di accedere a percorsi terapeutici dedicati adeguati, oltre che ovviamente di ottenere il diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa per le correlate prestazioni sanitarie. Le Regioni, in tal senso, dovrebbero istituire centri specializzati di diagnosi, terapia e controllo periodico, anche pediatrici. Gli studenti e i lavoratori, inoltre, verrebbero tutelati con protocolli specifici. Il provvedimento, infine, consentirebbe anche la raccolta e l’analisi dei dati clinici riferiti a tale malattia, con l’obiettivo di definire periodicamente delle appropriate strategie di intervento, di monitorare l’andamento e la ricorrenza del problema nonché di rilevare le morbilità connesse e le eventuali complicanze.
ASMA GRAVE COME PATOLOGIA CRONICA E INVALIDANTE: COSA CAMBIA CON QUELLA COMUNE
Alla base dell’istituzione dell’asma grave come patologia cronica e invalidante, come esposto in una proposta di legge in Parlamento da Vito De Filippo, onorevole del Pd, c’è una attenzione maggiore nei confronti delle diagnosi. È indispensabile, affinché il cambiamento possa essere attuato, infatti, che vengano distinti i pazienti con asma comune da quelli che invece soffrono di questa patologia. L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) stima in 235 milioni gli asmatici nel mondo, ma soltanto il 5% di questi è affetto dalla forma peggiore.
Ma in cosa si differenziano le due forme? L’asma grave, come riportato da Sanità informazione, viene diagnosticata in pazienti che di fronte al trattamento prescritto, seppure assunto in maniera corretta e costante, non riescono ugualmente a controllare la malattia sia per pericolosità che per frequenza dei sintomi. È per questo motivo che la patologia viene descritta come invalidante, a differenza di quanto accade con l’asma comune che può essere tenuta sotto controllo con i farmaci.