«E’ assai arduo definire cosa sia in questo momento storico la sinistra in Italia. Dubito che esista una frazione del mondo politico odierno per la quale si possa usare la parola ‘sinistra’»: non usa mezzi termini Alberto Asor Rosa, storico della letteratura e intellettuale di sinistra nell’odierna intervista a La Stampa. Stroncatura massima per il Pd, qualche elogio a Leu-La Sinistra ma nulla più: «Da tempo, nelle forze politiche di un certo rilievo la connotazione di “sinistra” è più o meno assente. Forse la componente estrema che va da Liberi e Uguali a Sinistra italiana può aspirare a definirsi di sinistra. Ma perfino a loro manca un significativo rapporto con le classi popolari».
Non c va già per nulla leggero Asor Rosa e non ritiene che il problema sia tanto l’arrivo del Governo Draghi, ma che i problemi emergano da ben prima e vadano rintracciati molto indietro nel tempo: «nel Pd vi erano serie difficoltà preesistenti che sono precipitate con l’avvento del governo di Mario Draghi».
ASOR ROSA STANGA IL PD: “DELUSO DA ZINGARETTI”
Dopo le dimissioni del segretario Nicola Zingaretti la situazione interna al Pd è sotto forte tensione nella settimana che porterà alla Assemblea Nazionale del 13-14 marzo: qui Asor Rosa analizza quanto avvenuto negli ultimi giorni, in particolare dell’intervista che il dimissionario Zingaretti ha rilasciato a “Live Non è la D’Urso” domenica scorsa «Ho seguito con attenzione Zingaretti quando domenica ha esposto le sue ragioni nel programma tv di Barbara D’Urso. Nicola mi ha deluso parecchio. Con mia sorpresa, ha tracciato un quadro del Pd molto positivo». Per lo storico intellettuale di sinistra, Zingaretti ha descritto i Dem come un partito nel quale sono “presenti forze sane che possono reagire alla situazione data”, ma allora, perché se n’è andato si chiede ancora, «Doveva restare a combattere assieme con quella parte del partito nella quale ripone fiducia».
L’unica coerenza “permessa” è per la denuncia fatta da Zingaretti nel giorno in cui si è dimesso, quando ha scritto di provare vergogna per un partito che pensa solo a primarie e poltrone: «è anche la testimonianza di un problema di enorme portata: neppure dentro al suo partito vi sono energie in grado di cavalcare la crisi e di portarla a un esito positivo?».