Era il 6 gennaio 2021 quando si scatenò a Capitol Hill una rivolta ad opera di un gruppo di estremisti di destra Usa sostenitori di Donald Trump, per contestare il risultato delle elezioni presidenziali che vide vincitore Joe Biden. L’assalto è stato etichettato come una forma di colpo di stato, sedizione e terrorismo interno. Da allora sono passari più di due anni, e ora arriva la condanna del capo degli estremisti ‘Oath Keepers’.



Ma come sono andate esattamente le cose? Inizialmente era stata prevista una manifestazione pacifica a favore dell’uscente presidente, dal nome ‘ Save America March’. Nel giro di poche ore si trasformò però in una vera e propria rivolta, e i manifestanti assalirono la struttura governativa del Campidoglio americano creando ingenti danni. Già ad un anno dal fatto erano stati arrestati 10 appartenenti al gruppo di estremisti con l’accusa di cospirazione sediziosa. Ora la Cnn riporta la condanna a 18 anni del capo degli Oath Keepers.



Giudice federale contro gli estremisti: “Una minaccia contro gli Stati Uniti”

La pena massima prevista per il reato di cospirazione sediziosa è pari a 20 anni. Quasi dunque il massimo dovrà scontare Steward Rhodes, il fondatore degli Oath Keepers, che non entrò materialmente all’interno della sede del Congresso durante l’assalto ma, come spiegò sempre il giudice, rimase fuori come un “generale sul campo di battaglia, a sorvegliare le sue truppe” .

Le parole pronunciate dal giudice federale, Amit Mehta, nel leggere la sentenza di condanna sono state pesanti: “rappresenta una minaccia persistente e un pericolo per gli Stati Uniti“. E ad aver influito sono state sicuramente anche le dichiarazioni di testimonianza rese da Jason Dolan, un membro del gruppo che organizzò l’assalto: “L’obiettivo del gruppo era quello di far mantenere il potere all’ex presidente Donald Trump, intimidendo il Congresso con ogni mezzo necessario”. Assolti invece da cospirazione sediziosa gli altri tre imputati Jessica Watkins, Kenneth Harrelson e Thomas Caldwell.