33 anni e 2 mesi di prigione: questa la pena complessiva comminata ai responsabili dell’assalto alla sede della Cgil di Roma, avvenuta lo scorso 9 ottobre 2021. Il gup ha recpito l’impianto accusatorio nella sentenza con cui ha condannato sei manifestanti che hanno optato per il rito abbreviato. Come riportato dai colleghi dell’Ansa, le pene inflitte variano dai 4 anni e mezzo ai 6 anni.



Tra i condannati per l’assalto alla Cgil troviamo Fabio Corradetti, figlio della moglie del leader di Forza Nuova, Giuliano Castellino, a cui sono stati inflitti 6 anni. La stessa condanna è stata comminata a Roberto Borra, Massimiliano Petri e Massimiliano Ursino. Poi, infine, 4 anni e 6 mesi ai danni di Federico Torcino e Francesco Bellavista.



Condanne per l’assalto alla Cgil, Landini: “Siamo soddisfatti”

I sei condannati per l’assalto alla Cgil sono stati sanzionati per i reati di devastazione e resistenza a pubblico ufficiale. Ma non è tutto: dovranno anche risarcire la Cgil e l’associazione Società Futura. Non è previsto alcun risarcimento, invece, per Anpi, che si era costituta parte civile nel procedimento. Come evidenzianto dall’Ansa, il giudice ha stabilito 10 mila euro di provvisionale, immediatamente esecutiva, in favore del sindacato e ha stabilito che il risarcimento deve essere definito in separata sede. “Siamo particolarmente soddisfatti che il giudice abbia accolto la richiesta di qualificare quanto accaduto come reato di devastazione, in quanto, in questo modo, si è accertata l’estrema gravità delle azioni e dei comportamenti compiuti dagli imputati a danno del sindacato”, le parole del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Il sindacalista ha aggiunto: “Sappiamo che questa decisione sarà oggetto di appello e che vi sono in corso altri processi per l’assalto nei confronti di altri soggetti, tra i quali quello che vede imputati i vertici di Forza Nuova, dove è contestata anche l’accusa ad alcuni di aver istigato all’assalto i manifestanti; in tutti questi la Cgil si è costituita parte civile e continuerà a richiedere giustizia in nome delle lavoratrici e dei lavoratori del nostro Paese”.

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