Dopo l’asse giallorosso, ecco l’asse biancofiore, come la vecchia Democrazia Cristiana di un tempo. Ieri Enrico Letta e Carlo Calenda hanno raggiunto l’intesa totale per l’alleanza in vista del voto del 25 settembre. L’asse ha l’obiettivo di giocarsela con il centrodestra, anche se i sondaggi sorridono ancora alla coalizione formata da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Qualche perplessità, inoltre, sull’effettiva concretezza dell’accordo tra Pd e Azione/+Europa, che coinvolgerà anche altri attori. “Il Pd non ha un’anima di sinistra. Letta è stato un democristiano, il partito è governato da ex democristiani come Franceschini e Guerini. È un’operazione centrista che segue l’evoluzione del Pd da Renzi in poi”, è l’analisi di Fabrizio D’Esposito, notista politico del Fatto Quotidiano: “Era un accordo annunciato. Calenda ha fatto il bullo e ha cercato di alzare l’asticella, ma alla fine l’accordo è andato in porto”.
Tra Letta e Calenda chi ha avuto la meglio?
Io credo che lo sconfitto, l’umiliato sia Letta. Questo centrodestra lo potevi battere con un’alleanza da Calenda al M5s. Questo non è stato possibile. Pensare di riaprire la partita con un accordo con il sopravvalutato Calenda, noto soltanto nel centro storico di Roma, è roba da dilettanti della politica. E ci sono due grandi incognite….
Ovvero?
La prima incognita è l’astensionismo. Tutta questa voglia di andare a votare non la vedo. Gli unici motivati credo siano quelli di centrodestra, che non toccano palla dal 2011, quando il governo Berlusconi fu defenestrato. La seconda incognita è quanto prenderanno i “terzopolisti”, e non mi riferisco solo al Movimento 5 Stelle, dove la scommessa di Conte è arrivare al 10 per cento. Vedo dei dati abbastanza forti su Italexit di Paragone… Non sappiamo quanto prenderanno tutti questi cespugli.
E Letta deve fare i conti anche con Di Maio…
Letta dovrà prendersi in carico anche lui, che lunedì ha presentato il suo Impegno Civico con Tabacci. Ma l’accordo con Calenda prevede l’esclusione delle personalità divisive dai collegi. E non credo che Di Maio voglia mettere il suo destino nelle mani di quella lista.
Repubblica parla di una candidatura con il Partito democratico, nel listino proporzionale…
Appunto. Ed è un controsenso. Di Maio ha fondato un partito lunedì e si candida con il Pd il giorno dopo. Come fa a dire a quelli del suo partito di candidarsi con Impegno Civico, mentre lui va nel Pd? Tornando a Letta, ritengo che come Calenda sia un bravo politico ma sopravvalutato. E sta andando incontro al disastro….
L’asse giallorosso è ormai archiviato? Anche post-voto?
Io credo che la partita con i 5 Stelle sia chiusa. Dopo il voto, dipende dai numeri: se la destra fa il botto e fa cappotto nei collegi, c’è poco da fare. Abbassando la quota dei parlamentari, la distorsione è che la destra con il 40% dei voti può prendersi il 60% di seggi. Anche volendo immaginare un riavvicinamento tra Pd e M5s dopo le elezioni, i numeri non ci saranno. La battaglia è nei collegi, è lì che ci si gioca la partita.
Calenda, secondo alcuni, potrebbe fare la differenza in qualche collegio. Ma i dati dei sondaggi non sono così ottimisti…
Azione è un fenomeno romano con qualche caso locale. L’exploit alle comunali di Roma è un fenomeno a sé. Ma ha preso Letta con l’acqua alla gola….
Questo accordo Letta-Calenda sembra tanto un’ammucchiata con l’unico obiettivo di superare la destra…
Alt. L’obiettivo principale è assicurarsi un seggio. Io l’ho chiamata “una accozzaglia alla carlona”. L’esigenza di capi e capetti è assicurare la loro sopravvivenza in Parlamento come ceto politico, a prescindere da maggioranza e opposizione. Ma sì, è un’accozzaglia. Hanno già detto che il programma non lo cambiano, anche se ormai i programmi sono fuffa, sia da una parte che dall’altra. E poi Letta ha a che fare con le liste di Articolo 1, di Di Maio, senza dimenticare le correnti interne al Partito democratico. Sarà difficile accontentare tutti. Io credo che la scadenza della presentazione delle liste dei collegi sarà un bagno di sangue.
E guai a dimenticare Matteo Renzi…
Renzi oggi è il grande enigma, per il momento è fuori dai giochi. I renziani stanno facendo fuoco e fiamme. Non mi risulta che Renzi farà parte dell’accordo tra Letta e Calenda. Lui, inoltre, stava trattando con Toti, che però andrà con il centrodestra. Al momento è da solo, è fuori. E paga il fatto ormai di non essere più ben visto. Nessuno se lo vuole accollare. Ha un problema vero, perché rischia di perdere l’immunità parlamentare. E mi risulta che lui ci tenesse molto….
(Massimo Balsamo)
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