Tagli agli assegni familiari se i figli non vanno a scuola: l’idea in Gran Bretagna
I genitori dovrebbero fare i conti con i tagli agli assegni familiari se non riescono a garantire che i loro figli si presentino a scuola secondo il ministro del governo britannico Michael Gove. Parlando a un think tank, il segretario ha spiegato che la misura potrebbe aiutare a ripristinare una “etica della responsabilità”: servirebbe dunque a contrastare i comportamenti antisociali. Da Downing Street hanno affermato che i genitori potrebbero già essere multati per i bambini che non vanno a scuola: a questa idea si aggiunge anche quella di un taglio degli assegni.
L’idea di tagliare i benefici per i genitori è stata suggerita per la prima volta dal primo ministro laburista Tony Blair nel 2002, ma è stata abbandonata a favore del sistema di multe attuale. Michael Gove è tornato a parlare dell’idea quando era segretario all’istruzione con David Cameron al Governo e oggi, che invece è ministro, ha intenzione di riproporre il sistema. Mentre il numero de multe continua a crescere, l’idea è quella di tagliare i benefici.
I sindacati contrari all’idea di Gove
Intervenendo a un evento organizzato da Onward, un think tank di centrodestra, Michael Gove ha dichiarato: “In particolare dopo il Covid, dobbiamo tornare a un’attenzione assolutamente rigorosa sulla frequenza scolastica. Un’idea che abbiamo preso in considerazione negli anni della coalizione – ma che i liberaldemocratici hanno bloccato – e che penso debba essere riconsiderata di nuovo, è collegare allo Stato la responsabilità genitoriale per la frequenza e il buon comportamento”.
L’idea era “che se i bambini sono costantemente assenti, gli assegni familiari dovrebbero essere sospesi”. Il ministro ha proseguito: “Penso che quello che dobbiamo fare sia pensare in modo radicale al ripristino di un’etica della responsabilità”. Attualmente, i genitori i cui figli non vanno a scuola in Inghilterra possono arrivare a pagare multe dalle 60 sterline fino alle 120, se non pagano entro 120 giorni. A loro può anche essere ordinato di frequentare “lezioni per genitori” o addirittura può essere nominato un supervisore per aiutarli a convincere i figli ad andare a scuola. Il NAHT, un sindacato che rappresenta i dirigenti scolastici, ha condannato il suggerimento di Gove, aggiungendo che “probabilmente sarebbe controproducente”. A loro dire, alle famiglie andrebbe offerto aiuto, non punizioni.