L’assegno unico universale 2022 è stata tra le misure più apprezzate messe in campo dal governo anche perché ha assorbito dentro di sé una serie di contributi già precedentemente erogati e, ad esempio gli assegni familiari oppure il bonus bebè.

Assegno unico 2022: differenze tra Nord e Sud

Attualmente il contributo aiuta 9,2 milioni di figli nella prima semestre di applicazione, vale a dire da marzo 2022 ad agosto dello stesso anno.



Per dare un’idea delle estensioni del contributo dell’Assegno unico 2022, basti pensare che il reddito di cittadinanza aiuta una platea di 5,4 milioni di richiedenti.

Assegno unico 2002, l’importo medio mensile di cui usufruiscono le famiglie è di 145 euro per figlio.

Circa il 47% dei figli si concentrano a nord, mentre al sud vi è una minore consistenza di beneficiari cerca il 34%. Nonostante ciò i contributi erogati dal governo si compensano tra nord e sud in quanto il nord, avendo un reddito pro capite più elevato, vede l’erogazione di contributi di importo minore.



Il risultato è che nella provincia di Bolzano l’importo medio dell’Assegno unico 2022 è di 132 euro per figlio mentre a Reggio Calabria è di 166 euro.

Assegno unico: gli aumenti previsti per il 2023

Nel 2023 sono considerati gli aumenti già preannunciati per tutti i percettori dell’assegno unico universale che complessivamente aumenterà da 175 a 196 euro per le famiglie che hanno un indice ISEE inferiore a 15.000 euro oppure da 50 a 55 euro mensili, per tutte le famiglie che hanno un ISEE superiore a 40.000 euro.

Naturalmente gli aumenti saranno estesi anche a coloro che avranno registrato delle variazioni, per quanto concerne i requisiti dello Stato familiare vale a dire:



  • Il numero di figli,
  • il raggiungimento dell’età che gli esclude dall’accesso del contributo,
  • nella fattispecie di 22 anni, la variazione dell’importo economico del nucleo familiare.