A partire da novembre 2023 Linz modificherà le normative per attuare i pagamenti e l’erogazione dei contributi legati all’assegno unico del 2023. Infatti sarà attuata una verifica per evidenziare tutte le discrepanze nella dichiarazione ISEE e Si attenderà un tempo per le correzioni da parte dei nuclei familiari per beneficiari hanno differenti opzioni per correggere il modello ISEE mentre l’INPS ricalcolerà tutti gli importi e, solo successivamente, verserà le integrazioni.



Assegno unico 2023: le modifiche applicate dall’INPS da novembre

Per tutte quelle famiglie che riusciranno ad evidenziare delle discrepanze nella dichiarazione dei redditi e della DSU che serve ad elaborare il modello ISEE, questi potranno modificarle recandosi presso un intermediario o un CAF abilitato e correggere prima di tutto la dichiarazione sostitutiva unica con effetto retroattivo. In questo modo verranno eliminati gli errori materiali.



Successivamente tutte le famiglie potranno inviare la documentazione all’istituto nazionale previdenza sociale per dimostrare la completezza e la veridicità del modello ISEE oppure per presentare una nuova DSU.

Tutti i documenti utili a dimostrare le correzioni apportate alla propria dichiarazione unica dovranno poi essere presentate all’INPS, comprese le denunce presentate alle autorità competente che dimostrino che il contribuente aveva chiesto la chiusura di conti correnti legati a linee di finanziamento.

Tra le varie discrepanze che sono state registrate infatti rientra anche la presenza di alcuni conti correnti li testati al contribuente per cui era stata richiesta la chiusura Ma questi venivano lasciati aperti dall’istituto di credito. Per questo esistono alcuni casi di contribuenti che devono aggiornare nella dichiarazione sostitutiva unica le giacenze.



Assegno unico 2023: come comunicare le variazioni all’INPS

Fino al momento in cui tutte le discrepanze non verranno sanate, l’Istituto nazionale di previdenza sociale si premurerà di erogare l’importo minimo, a differenza di quanto avveniva nel 2022, dove l’assegno unico 2023 veniva erogato e le dovute integrazioni o decurtazioni venivano applicate nei mesi successivi. Questa volta lo Stato va al riparo e eroga direttamente il contributo minimo riservandosi ad un periodo successivo le opportune integrazioni.