L’Assegno Unico 2023, è stata una misura di sostegno al reddito famigliare introdotta dal governo Draghi nel 2021, ma questa ha subito degli incrementi dato l’aumento dell’inflazione e la relativa spesa delle famiglie con figli a carico. Il governo Meloni, data l’inflazione record anche nel 2022 al 8,1% e aluglio 2023 ha raggiunto quota 5,9%, sta pensando di aumentare l’assegno unico portando la soglia massima da 189,9 euro a 200 euro al mese per ogni figlio a carico. Vediamo per chi sono previsti gli aumenti e quando dovrebbero essere autorizzati i pagamenti.
Assegno unico 2023: l’inflazione aveva già aumentato l’assegno mensile
L’inflazione del 2022 che è salita con una media annua dell’8,1% ha portato già ad un incremento dell’assegno mensile legato alla misura di welfare destinata alle famiglie con figli a carico entro i 21 anni a 189,9 euro.
Adesso però, data l’inflazione che, pur essendo in diminuzione rispetto al 2022, ha comunque raggiunto la quota del +6% che va a sommarsi ai sacrifici fatti dalle famiglie nell’anno fiscale precedente, sta pensando di aumentare l’assegno unico a 200 euro.
Con l’aggiornamento degli importi dell’assegno unico, si andranno a modificare anche le soglie ISEE necessarie per ottenere l’assegno Unico. Nel 2022 questo spettava soltanto a coloro con un Isee inferiore ai 15.000 euro, una soglia salita per quest’anno a 16.215.
Assegno unico 2023: perché nuovi aumenti?
Nel DEF presentato lo scorso aprile infatti si stimava che l’inflazione per l’anno in corso sarebbe stata del 5,4%, invece la stessa ha raggiunto il 5,9% entro luglio 2023.
Per questo, a partire dal gennaio del 2024, l’assegno potrà essere incrementato fino a raggiungere l’importo massimo di 199,41 euro per ogni figlio minorenne o comunque di età compresa entro i 21 anni. Ricordiamo che l’assegno mensile per i figli disabili non è vincolato all’età anagrafica e sarà percepito senza limiti dal nucleo famigliare richiedente.