L’assegno unico 2023 è una delle misure di welfare più apprezzate dalle famiglie italiane che però continua a subire continue modifiche e aggiornamenti da parte del governo Meloni. Infatti è stata introdotta una maggiorazione per i nuclei familiari che hanno genitori lavoratori oppure vedovi. Nonostante i ritardi nei pagamenti per le richieste presentate da marzo in poi, gli importi sono state rivalutati.
Assegno unico 2023: la nuova maggiorazione per i genitori vedovi
L’assegno unico 2023 per i figli a carico è stato erogato a maggio per i beneficiari del 2022 e per coloro che hanno presentato la domanda entro febbraio, tuttavia le richieste presentate da marzo in poi, hanno subito un ritardo nel pagamenti e sono previsti per la fine del mese anche per i percettori del reddito di cittadinanza.
Gli importi dell’assegno unico per maggio sono state rivalutati dell’8,1% a partire da febbraio inclusi gli eventuali incrementi. La nuova maggiorazione però riguarda i genitori dipendenti ed entrerà in vigore a giugno 2023. Si basa sull’ISEE e sarà estesa anche nuclei familiari con genitori vedovi.
La maggiorazione sarà erogata automaticamente nel caso vi sia un unico genitore lavoratore al momento della presentazione della domanda. Infatti l’erogazione del contributo è legata essenzialmente a quanto è stato introdotto all’interno del modello ISEE. L’importo erogato per ogni figlio rimane con il minimo di 54,10 con l’applicazione di una arrotondamento.
Assegno unico 2023: quante domande sono state erogate nel 2023
A marzo 2023 sulla base dei dati riferiti dall’INPS, sono state presentate 87.370 domande per l’assegno unico e i beneficiare hanno ricevuto il pagamento di 5.498.13 a beneficio di 8.689.158 figli a carico.
Per tutto il resto, i requisiti per poter ottenere il contributo economico denominato assegno unico 2023 restano gli stessi degli anni precedenti: possono tenerlo le famiglie che hanno figli a carico fino ai 21 anni di età oppure per la presenza di figli disabili senza limiti anagrafici. Il contributo economico segue le fasce di reddito ISEE e viene commisurato sulla base del reddito familiare complessivo.