Assegno unico, aumenti a marzo: ecco cosa cambia

Assegno unico, arrivano aumenti a marzo per quasi tutte le famiglie che hanno diritto a ricevere il sussidio universale per i figli a carico. Alcuni nuclei familiari però, invece di ottenere una maggiorazione dell’importo, potrebbero vederne la diminuzione a causa di vari fattori. Il primo che potrebbe penalizzare i genitori in vista delle rivalutazioni dell’assegno unico è l’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). Il reddito attestato che è alla base del calcolo della somma spettante ogni mese, influisce a tal punto che, per chi supera quota 40.000 euro, sono previsti poco più di 50 euro di importo base.



Lo stesso trattamento economico sarà riservato anche a chi è in ritardo con il rinnovo del certificato ISEE. Per poter godere dell’assegno unico a pieno titolo anche nel 2023 è necessario provvedere ad attestare la DSU su INPS, e cioè la dichiarazione sostitutiva unica che dimostra a quanto ammonta il reddito del nucleo familiare. Per il sussidio figli quindi, la scadenza era prevista entro il 28 febbraio. Chi non è riuscito a rispettare questi tempi, anche se nucleo familiare a basso reddito, riceverà l’importo minimo. Secondo le statistiche dell’Istituto di previdenza sociale, saranno più 900mila i genitori che verranno penalizzati da questo problema.



Assegno unico a marzo, nuovo ISEE, arretrati e aumenti: ma qualcuno rischia di doverli restituire

Se le famiglie che non hanno fatto in tempo a rinnovare l’ISEE su INPS non potranno contare sull’aumento e ricalcolo dell’importo dell’assegno unico già a marzo, per quelli particolarmente a basso reddito c’è comunque una buona notizia. Le maggiorazioni spettanti saranno comunque garantite in pagamento, e con arretrati fino al 30 giugno. Questa la proroga della scadenza per attestare il reddito 2023, ordinario o corrente e poter così usufruire, oltre all’accredito della quota persa da gennaio a giugno, anche della rivalutazione prevista dal governo come adeguamento all’inflazione.



La nuova cifra rivalutata dell’assegno unico sarà pari ad un minimo di 54,10 a figlio, mentre una maggiorazione forfettaria pari a 150 euro mensili verrà riconosciuta ai nuclei familiari con più di quattro figli. Oltre a questo ci saranno gli aumenti dovuti all’adeguamento inflazione come da dati ISTAT che è pari all‘8,1% su base annua ISEE. Quindi a marzo chi avrà reddito più basso potrà contare su un importo decisamente più elevato rispetto al 2022. La brutta notizia però è per le famiglie che nel frattempo rinnoveranno il reddito risultando “più ricche” rispetto allo scorso anno. Per questa categoria infatti c’è anche in vista il rischio restituzione di eventuali quote aggiuntive, se corrisposte ma non dovute.