L’importo dell’assegno unico universale cresce ancora a causa dell’inflazione. L’Istat, come riportato dal Messaggero, comunicherà il dato definitivo su quella acquisita nel 2023 nei prossimi giorni e, successivamente, si potranno avviare i calcoli ufficiali. Le previsioni però sono già abbastanza soddisfacenti. È emerso infatti che il livello di rivalutazione sarà pari al 5,7%.
Il sussidio, tra le misure per il rilancio della natalità, è stato introdotto a marzo del 2022 e ha sostituito i suoi predecessori, accorpandoli in un unico assegno. Esso viene assegnato per ogni figlio minorenne, poi dimezzato per coloro che sono maggiorenni fino ai 21 anni. Già lo scorso anno c’era stata una rivalutazione dell’8,1%. Adesso la nuova. La quota massima dell’Auu raggiungerà la soglia dei 200 euro al mese al posto di quella di 189 euro dello scorso anno. Un aumento simile in percentuale dovrebbe esserci per la quota minima, che era pari a 54 euro. Anche le soglie Isee cambieranno: l’asticella sale da 43.240 euro a 45.704 euro.
Assegno unico cresce per adeguamento all’inflazione: come riceverlo
Cosa dovranno fare dunque coloro che percepiscono l’assegno unico universale dopo la rivalutazione? Non sarà necessario presentare una nuova domanda per continuare a beneficiarne. Gli incrementi infatti verranno versati direttamente sui conti dei beneficiari a partire da marzo, comprensivi degli arretrati di gennaio e febbraio. Chi prende più della quota minima però dovrà aggiornare l’Isee per evitare che la quota sia ridotta. per Per gli ex percettori del reddito di cittadinanza (ora coinvolti dall’assegno di inclusione) l’accredito invece non sarà più automatico. È necessario da quest’anno presentare una domanda specifica per l’Auu.
L’INPS ha infine comunicato anche le date dei pagamenti del sussidio per il primo semestre del nuovo anno. Nel periodo tra gennaio e giugno le erogazioni sono previste in questi giorni: 17, 18, 19 gennaio; 16, 19, 20 febbraio; 18, 19, 20 marzo; 17, 18, 19 aprile; 15, 16, 17 maggio; 17, 18, 19 giugno.